LEGNANO (WSI) – Le tensioni geopolitiche che da sempre vanno considerate all’interno dell’analisi dei mercati e che spesso, quando mostrano una stabilità perversa (ovvero una stabilità su problemi che continuano ad esserci ma che non vanno a modificare i parametri di offerta o domanda di qualche strumento finanziario), non portano a variazioni significative di prezzo, ieri sono diventate protagoniste, mettendo in ombra qualsiasi spunto macroeconomico in senso puro del termine e portando a vendite di America in maniera indiscriminata.
Venduto il dollaro: movimento strutturale?
Crediamo di no. Infatti se diamo uno sguardo al DJ FXCM Dollar Index notiamo come dopo il raggiungimento dei punti di minimo, sia avvenuto un rimbalzo importante da parte del biglietto verde, soprattutto contro il dollaro australiano che continua a mostrare la sua debolezza di fondo.
Le vendite sono avvenute a causa della situazione che si sta vivendo in Siria, con il governo americano pronto ad intraprendere una guerra lampo dopo che sono state utilizzate armi chimiche contro i civili, pur essendo stato rilasciato un dato sulla fiducia dei consumatori positivo e superiore alle attese (81.5 vs 79) e le borse hanno seguito questi movimenti andando a toccare nuovi livelli di minimo di breve periodo intanto che i Treasuries a stelle e strisce venivano acquistati portando i rendimenti del decennale intorno a quota 2.70% (in calo dunque).
Yen e franchi svizzeri sono stati acquistati, così come le materie prime, petrolio in testa in quanto la Siria rappresenta un nodo cruciale nel commercio del petrolio in quanto, pur non figurando tra i maggiori esportatori, in un periodo di scarsità di offerta come quello attuale (con una rigidità di aggiustamento molto alta) potrebbe comunque impattare in maniera importante.
Ore 14.45: occhi puntati sulla sterlina
Il vecchio governatore della Bank of Canada, neo governatore della Bank of England può vantare il pregio di essere risultato un forte market mover, grazie alle comunicazioni molto precise che ha deciso di trasmettere al mercato, insieme al board direttivo. La soglia del 7% che deve essere raggiunta sul fronte della disoccupazione prima di pensare di ritoccare i tassi a rialzo o di pensare a strategie di uscita del QE da 375 miliardi in atto ci ha dato finalmente la possibilità di interpretare in maniera univoca le intenzioni della banca centrale e tutto quello che oggi dirà nel discorso che terrà sulla situazione economica britannica, alle ore 14.45, potrebbe risultare in buoni aumenti di volatilità da poter sfruttare soprattutto sui cross, se le altre major non dovessero reagire in maniera particolare.
Per il resto continuiamo a seguire i livelli tecnici singoli, senza affidarci a spunti correlativi (lo sappiamo, siamo ripetitivi, ma meglio una volta in piĂą che una volta in meno).
QUADRO TECNICO
EurUsd: la moneta unica dopo aver tentato il superamento di area 1.3335 ed essersi fermata a 1.3325 è ripartita fermandosi sotto l’1.3400 che consideriamo ancora come livello di resistenza importante da seguire per tentativi di raggiungimento di 1.3450, da valutare sopra 1.3425. Ci troviamo sopra le media mobili orarie ma non diamo tanta importanza ad esse in quanto ci troviamo in una fase laterale, seppur molto volatile ed ampia. Curiamo principalmente i livelli tecnici statici che ci suggeriscono potenziali appoggi sui supporti passanti per area 1.3350, che se non dovessero tenere potrebbero ripuntare ai minimi visti ieri. Una loro tenuta (valida fino a che i prezzi dovessero mantenersi sopra 1.3340) potrebbe riportare verso i massimi.
UsdJpy: l’incrocio delle medie orarie a ribasso ha portato ad estensioni importanti dei prezzi senza che avvenissero pull back sulla media a 21, il che testimonia quanto forte sia stato il movimento combinato di acquisto di yen e di vendita di dollaro (per ciò che abbiamo visto). Siamo ora di fronte alla possibilità di assistere al compimento di una figura che chiamiamo “pera cotta” e che consta nella formazione di un minimo significativo, di un retest della media a 21, della formazione di un minimo superiore al primo formatosi e al possibile raggiungimento della media a 100 oraria in caso di superamento delle resistenze più importanti, che ritroviamo nella media a 21 (in test nel momento in cui scriviamo) e di area 97.50/65 (area statica). In caso di loro rottura è possibile attendersi ritorni verso area 98.00 (media a 100 e punti statici precedenti molto precisi). E’ possibile anche valutare delle vendite di dollaro sulle aree di resistenze nel momento in cui lo stocastico dovesse trovarsi in zona di ipercomprato girato verso il basso, con stop e reverse sopra le aree viste. Target potenzialisu 97.40 ed in estensione verso la figura, a 15.
EurJpy: situazione simile al papĂ UsdJpy per il cross EurJpy, con potenziali raggiungimenti di area 131.00/15 in caso di superamento delle aree passanti intorno a 130.50/65. Da curare anche qui lo stocastico per valutare acquisti di yen per ritorni verso 130.20 e 129.90.
GbpUsd: rotto 1.5525 il mercato ha raggiunto 1.5500 senza romperlo. Qui si è effettivamente formata una leggera divergenza rialzista a 4 ore ed i prezzi hanno provato a ripartire, fermandosi però, come a volte capita, sui punti di resistenza di livello superiore rispetto a quello che ha generato il suggerimento (ovvero lo stocastico, livello 4 nelle nostre analisi). Siamo all’interno di un canale ribassista che presenta la parte alta proprio dove si sono fermati i prezzi, che se dovessero superare a ribasso 1.5500 (considerare i punti di spike dati ieri ) potrebbe tentare estensioni fino a 1.5440.
AudUsd: molto buono il quadro tecnico visto sull’australiano ieri, con il raggiungimento dei target posti a 0.8940, la loro tenuta per una ripartenza verso la media a 21 oraria, ed il ritorno sui minimi che, quando superati i minimi della mattina hanno portato al raggiungimento di 0.8920, che poteva prevedere estensioni verso l’area di 0.8900/05. Siamo ora in rimbalzo da questi importanti minimi e seguiamo tutta l’area passante intorno alla media a 21 come potenziale resistenza sulla quale valutare eventuali acquisti di dollaro americano, tenendo conto che un superamento dei punti passanti a 0.8975 potrebbe spingere le quotazioni verso la figura, senza determinare rotture definitive. Per quelle, aspettiamo che i prezzi superino area 0.9015, che potrebbe portare alla definizione di una divergenza rialzista da seguire fino a che lo stocastico non dovesse arrivare in zona di ipercomprato. Una tenuta delle resistenza potrebbe riproporre i minimi, che se superati possono portare ad accelerazioni verso 0.8870 e 0.8850 (una tolleranza di una decina di punti almeno potrebbe essere utile).
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