All’interno delle 448 pagine del rapporto redatto dal procuratore speciale Robert Mueller sono contenute le prove di varie menzogne e comportamenti impropri da parte della presidenza, materiale che secondo una componente del partito Democratico potrebbe giustificare un procedimento di impeachment a Donald Trump. Nonostante non vi siano prove di collusioni o cospirazione, le responsabilità politiche da parte della presidenza emergono con una forza tale che l’opzione della messa in stato d’accusa è destinata a diventare oggetto di dibattito all’interno del partito Democratico. Per il momento la posizione ufficiale dei dem resta cauta: “L’impeachment è uno dei percorsi più divisivi che potremmo percorrere nel nostro Paese”, ha detto la presidente della Camera, la democratica Nancy Pelosi, “se il percorso di accertamento dei fatti ci porterà lì, non abbiamo scelta. Ma non siamo ancora arrivati”.
L’opinione degli americani, dopo alcuni giorni dalla pubblicazione del report Mueller, resta prevalentemente contraria all’impeachment: secondo un sondaggio WP/ABC il 56% non appoggerebbe un procedimento di messa in stato d’accusa, mentre solo un 37% si dice favorevole.
L’impeachment, senza il supporto di un’opinione pubblica chiaramente schierata contro il presidente, potrebbe rivelarsi controproducente per i democratici, anche perché la procedura destituirebbe Trump solo con una maggioranza bipartisan di due terzi del Congresso. Anche per questo, forse, l’ala sinistra del partito, rappresentata da Bernie Sanders e dalla giovane Alexandria Ocasio-Cortez sembra determinata a non insistere sul caso Russiagate, quanto alle battaglie sulla sanità pubblica in vista delle primarie dei democratici: “Se tutto ciò di cui parla il Congresso è l’imputazione di Trump e Trump, Trump, Trump e Mueller, Mueller, Mueller, non si parlerà di assistenza sanitaria, di alzare il salario minimo, di combattere il cambiamento climatico,… quello di cui mi preoccupo è che ciò sarebbe un vantaggio per Trump”, ha dichiarato Sanders.
Tom Steyer, miliardario e attivista democratico che ha raccolto 8 milioni di firme a favore dell’impeachment, è convinto che il Congresso dovrebbe organizzare “audizioni pubbliche teletrasmesse il più rapidamente possibile”, tenuto conto che l’opinione degli americani si formi sulla lettura delle 448 pagine del report: il format televisivo permetterebbe una maggiore accessibilità e la creazione del necessario consenso intorno all’impeachment.