Le dichiarazioni di sfida al Congresso Usa di Donald Trump in merito al Muro al confine con il Messico tornano ad allarmare i mercati, preoccupati di una crisi di governo. Il presidente Usa è tornato a parlare di “emergenza nazionale”, che voleva invocare per poter ottenere i fondi necessari alla costruzione della barriera anti immigrati.
Trump continua a innervosire i trader anche in un momento di distensione con il Messico. L’inquilino della Casa Bianca ha infatti fatto un passo indietro rispetto alla minaccia, evocata venerdì, di chiudere il confine meridionale degli Stati Uniti. Anche per quanto riguarda tutte le attività legalmente consentite. Lo choc alle catene dell’offerta, del resto, avrebbe causato non pochi problemi anche alle imprese americane.
Il presidente americano ha annunciato il suo mutamento di pensiero via Twitter: “Dopo molti anni (decenni), il Messico sta arrestando un gran numero di persone al confine meridionale, principalmente da Guatemala, Honduras e El Salvador. Tutti questi hanno preso soldi dagli Usa per anni, e NON hanno fatto assolutamente nulla per noi, proprio come i Democratici al Congresso!”, ha comunicato Trump in un messaggio di martedì.
Salvo poi precisare oggi che la chiusura del confine, anche in forma parziale, resta un’opzione: “Il Congresso deve riunirsi ed eliminare immediatamente le scappatoie al confine! Se nessuna azione verrà compiuta, il confine o sue estese sezioni, verranno chiuse. Questa è un’emergenza nazionale! [qui l’approfondimento su cosa significa]”.
Bersaglio Trump non è più il Messico bensì il Congresso Usa
In questo secondo messaggio, però, il bersaglio non è più il Messico, bensì il Congresso americano, sollecitato ad agire.
After many years (decades), Mexico is apprehending large numbers of people at their Southern Border, mostly from Guatemala, Honduras and El Salvador. They have ALL been taking U.S. money for years, and doing ABSOLUTELY NOTHING for us, just like the Democrats in Congress!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 2 aprile 2019
Congress must get together and immediately eliminate the loopholes at the Border! If no action, Border, or large sections of Border, will close. This is a National Emergency!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 3 aprile 2019
Il leader della maggioranza al Senato, il Repubblicano Mitch McConnell non condivide la battaglia del presidente nel minacciare la chiusura del confine: “Avrebbe un impatto economico potenzialmente catastrofico sul nostro Paese e spero che non faremo mai cose del genere”, ha detto martedì.
Hanno espresso preoccupazione sulla possibile interruzione del confine anche le maggiori case automobilistiche statunitensi, General Motors, Fca e Ford: “qualsiasi azione interrompa il commercio al confine danneggerebbe l’economia americana e, in particolare, l’industria dell’auto”.
È da novembre che Trump minaccia di chiudere il confine e le ultime dichiarazioni hanno appesantito i listini azionari, già depressi dagli ultimi dati macro Usa. Sul Forex, intanto, il peso si è indebolito sul dollaro.