Economia

Dopo Eni ed Enel, ora la Cina vuole le Poste Italiane

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ROMA (WSI) – Forti di sovrabbondante liquidità, molti fondi cinesi sono più che mai intenzionati a investire all’estero. Italia compresa. Per questo dopo Eni ed Enel il Dragone avrebbe messo gli occhi su Poste Italiane, la cui quotazione in borsa, la cui IPO dovrebbe partire il 12 ottobre.

Secondo indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, un fondo sovrano cinese – non è chiaro se sia China Investment Corporation o People’s Bank of China – è pronto a rilevare una quota tra il 2 e il 5% della società italiana.

A far decidere o meno per l’acquisto sarà con ogni probabilità la pubblicazione del prospetto informativo in cui ci sarà il cosiddetto pay-out, ovvero la quota di utile che verrà distribuita.

Il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, ha invece auspicato un ritorno della partecipazione dei lavoratori nel capitale delle aziende e le Poste sarebbero il miglior punto di partenza.

Intanto la Commissione Europea ha ricevuto una grande notizia. Ancora non ci sono cifre, ma è sicuro che la Cina ha intenzione di contribuire al piano di investimenti straordinario dell’Unione europea (il cosiddetto piano Juncker, il presidente della Commissione) e avviare una cooperazione piu’ stretta con la Ue.

L’annuncio e’ stato fatto a Pechino, dove si è svolto il dialogo economico e commerciale di alto livello al quale hanno partecipato il vicepremier cinese Ma Kai e il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen. La Cina è il primo paese non Ue che annuncia la sua partecipazione all’operazione investimenti europea. Il piano fa grande affidamento negli investimenti di privati e istituzioni estere.

(Cba)