Dopo i panda arrivano i “bond rinoceronti” ovvero come la finanza salva specie in estinzione
L’allarme estinzione per i rinoceronti neri: nel 1970 in Africa ne scorrazzavano circa 65 mila, ad oggi ne sono rimasti appena 5.500. Proteggere questi animali dall’estinzione grazie alla finanza è l’idea che è venuta a Conservation Capital, società finanziaria britannica che opera prevalentemente in Africa in progetti di conservazione ambientale e di sviluppo di iniziative imprenditoriali legate alla difesa dell’ambiente.
La società inglese ha pensato di salvare i rinoceronti emettendo un rhino-bond, prestiti obbligazionari da 50 milioni di dollari focalizzati sulla salvaguardia dall’estinzione dei rinoceronti di Kenya e Sudafrica, un bond con la caratteristica che se il numero degli animali salirà nei prossimi cinque anni, ai finanziatori sarà rimborsato il capitale e pagato un certo tasso di interesse sul prestito. Come scrive Bloomberg:
“Nell’ambito del programma il bond quinquennale coprirà gli sforzi di gestione di cinque siti in Sud Africa e Kenya dove vivono circa 700 rinoceronti neri, ovvero circa il 12% della totalità di quelli rimasti. Agli investitori saranno restituiti il capitale e un rendimento se il numero di animali aumenta. L’obiettivo è aumentare la popolazione di rinoceronti neri del mondo del 10%”.
Un esperimento quelli dei bond rinoceronte che rientra in quelli che tecnicamente vengono definiti “impact bond”, utilizzati in passato per il finanziamento per una serie di obiettivi umanitari, dall’educazione delle ragazze nell’India rurale a progetti di pesca sostenibile nelle Seychelles.
Consideriamo questo come un cambiamento nel modello di finanziamento della conservazione”, ha dichiarato Oliver Withers, responsabile della finanza per la conservazione e dell’impresa presso la Zoological Society di Londra.