Nelle ultime tre settimane, gli investitori giapponesi hanno venduto titoli del Tesoro Usa e altre obbligazioni in dollari. A spingere verso questa direzione è la paura che il bilancio dell’amministrazione di Donald Trump e le altre politiche del presidente stiano puntando a un dollaro debole. Gli investitori e il governo del Giappone possiedono oggi quasi 1100 miliardi di dollari in Treasuries Usa ma questa cifra potrebbe risultare ridotta al prossimo conteggio.
Masahiro Kawagishi, Chief Investment Officer di Fixed Head di Nomura Asset Management, ha affermato che lui e il suo team hanno trasferito fondi da attività denominate in dollari a titoli di debito in India, Malesia e altre economie emergenti. Kawagishi sostiene che “un portafoglio centrato sul dollaro non è solido”, considerando che “l’avvento dell’amministrazione Trump sta causando preoccupazioni sul fatto che il dollaro potrebbe non essere più la stessa valuta chiave di prima”.
I dati del Ministero delle Finanze citati dal Wall Street Journal non suddividono le attività per Paese, ma secondo il giornale è una scommessa sicura ritenere che la maggior parte dei 19,6 miliardi di dollari netti di titoli di debito internazionali venduti siano denominati in dollari. Anche il movimento nel cambio USD / JPY e dei Treasuries nelle scorse tre settimane suggerisce questo. L’analisi va oltre e cita altri investitori preoccupati per il budget degli Stati Uniti e il deficit commerciale dell’economia.
Ma secondo il Wsj non esiste una alternativa analoga e la diversificazione al di fuori delle partecipazioni denominate in dollari non potrà andare così lontano. A gennaio 2018, una fonte anonima di Pechino sentita da Bloomberg aveva detto che la Cina stava valutando di rivedere la sua politica di gestione delle riserve valutarie, riducendo l’ammontare dei bond USA detenuti, anche per reagire alla politica dell’amministrazione Trump. Nel rapporto finanziario annuale del 2017 il Tesoro Usa ha dichiarato una perdita di bilancio di 1200 miliardi nell’anno.