La seduta a Wall Street, dopo poco piu’ di due ore dall’avvio delle contrattazione, continua ad essere importata negativamente e a un passo dai minimi di seduta.
Il Dow, che in apertura aveva subito lasciato sul terreno 172.17 punti, perde 225 punti a 10419 (-2.11%), il nasdaq scivola di 64.20 punti a 2212.97 (-2.82%) mentre l’S&P 500 lascia sul terreno 27.88 punti a 1093.18 (-2.49%). In quest’ultimo caso, l’indice continua ad allontanarsi dalla soglia tecnica di 1110 sotto la quale il tred non puo’ che esser ribassista. Se alla fine della seduta il valore si confermera’ al di sotto di tale livello il mercato potrebbe prendere una brutta piega. Il Vix, termometro della paura sul mercato, balza di oltre il 15%.
Gli operatori, gia’ alle prese con la decisione arrivata ieri da parte della Fed di ricomprare titoli di stato a lunga scadenza con l’intento di risollevare l’economia, si sono trovati a dover fare i conti anche con dato sulla bilancia commerciale di giugno peggiore delle attese. A giugno le importazioni sono aumentate del 3.1% mentre le esportazioni sono scese dell’1.3% portando cosi’ il deficit ai massimi di 21 mesi. E’ salito del 17% il disavanzo con la Cina, top dell’ottobre 2008.
Torna d’attualita’ il timore sullo stato di salute degli Stati Uniti. Se ieri il mercato aveva parzialmente gradito l’annuncio arrivato dalla Fed, che ha anche comunicato di aver mantenuto tassi di interesse vicini allo zero “per un periodo prolungato di tempo”, oggi lo scetticismo ha la meglio.
Si guarda anche al rallentamento dell’economia cinese: la produzione industriale ha segnato il mese scorso un +13.4% da +13.7% di luglio (leggermente sopra le attese). Le vendite al dettaglio, invece, hanno registrato un rialzo del 17.9% a luglio contro +18.3% del mese prima (sotto le stime).
Sul fronte macro, resta in calendario alle 20:00 il dato sul budget del Tesoro.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna settembre cedono $2.11 a $78.14. L’accelerazione al ribasso e’ legata a scorte calate piu’ del previsto. Il derivato con scadenza agosto dell’oro inverte rotta iniziando a cedere $2.50 a $1195.50. Sul valutario l’euro scivola del 2.11% a quota $1.2899. Quanto ai Treasury i prezzi del benchmark decennale salgono, con il rendimento che scende al 2.7060 dal 2.7810% di ieri.