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DOW RECUPERA GLI 11000, SI SPERA IN INTEL

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Dopo tre ore dall’avvio delle contrattazioni, Wall Street tenta di riscattarsi invertendo rotta rispetto alle vendite in atto sin dall’apertura. Ci riesce il che Dow riagguanta la soglia di 11000 punti, oltre la quale ieri era riuscito a chiudere per la prima volta dal settembre 2008.

Il Dow avanza dello 0.05% (+5 punti) a 11011, l’S&P 500 retrocede dello 0.23% (-3 punti) a 1194 mentre il Nasdaq scivola dello 0.13% (-3 punti) a 2455.

Il mercato e’ fino ad ora stato condizionato da Alcoa. Il colosso dell’alluminio ieri a mercati chiusi ha pubblicato conti deludenti, soprattutto per quanto riguarda i ricavi. Sul fronte delle trimestrali, oggi tocca al gruppo dei chip Intel a pubblicare i propri conti.

Considerata il termometro del proprio settore, la societa’ verra’ particolarmente monitorata per capire se consumatori e aziende stanno tornando a spendere. Per il momento il mercato resta cauto sul titolo (+0.04%) anche se secondo le stime, Intel dovrebbe dimostrare un netto miglioramento rispetto all’anno scorso. Gli utili per azione sono visti a $0.38 contro $0.11 di 12 mesi fa con ricavi attesi a $9.8 miliardi rispetto a $7.1 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.

Anche la giornata macro non ha saputo fornire spunti positivi. La bilancia commerciale americana, a febbraio peggiore delle attese. Contemporaneamente e’ arrivato il risultato sui prezzi all’import, inferiori alle previsioni degli analisti.

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Venendo al settore finanziario, dalle colonne del Washington Post il segretario al Tesoro Geithner ha scritto che “e’ semplicemente inaccettabile uscire da questa recessione senza aggiustare le falle del sistema che hanno contribuito a crearla”. Il successore di Paulson si dice convinto della necessita’ di una riforma finanziaria, perche’ “potra’ prevenire un altra crisi per l’America”. “Fortunamente sembra che si stia costruendo un consenso bipartisan”, ha aggiunto.

Anche oggi si torna a guardare da vicino la situazione in Grecia. Dopo i dettagli sui prestiti che l’Europa (insieme al Fmi) concederanno solo su richiesta di Atene, e’ l’esito dell’asta di titoli Greci ad attrarre l’attenzione del mercato. Sono stati collocati 1.56 miliardi di euro di titoli a 26 e 52 settimane, superando l’ammontare inizialmente previsto. La domanda infatti e’ stata forte. E’ stato cosi’ superato quello che era considerato il primo test di fiducia dei mercati dopo il piano di aiuti europei. La borsa locale pero’ soffre, segno che i problemi del paese restano.

Tra le altre storie del giorno, attenzione al comparto auto americano. Il gruppo Ford ha fatto sapere, per bocca del suo presidente esecutivo Bill Ford Jr., di essere aperto a partenrship nel campo delle tecnologie verdi. Ma resta la cautela nel siglare eventuali alleanze. Gli analisti di Oppenheimer hanno promosso a Outperform ConocoPhillips. La societa’ di abbigliamento femminile Talbots viene premiata grazie al ritorno ai profitti: nel quarto trimestre sono pari a $4.09 milioni contro un rosso di $361.5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna maggio perdono $1.49 attestandosi a quota $82.85 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3569 (-0.17%). L’oro cede $13.40 in area $1148.80 circa. Decelera la corsa dei Titoli di Stato, che restano comunque in progresso rispetto a ieri, con il rendimento sul benchmark decennale e’ che si riporta al 3.8320% dal 3.8460%.