Negli ultimi mesi, sono state diverse le indiscrezioni circolate su Mario Draghi. Prima si era parlato di lui al posto di Jens Stoltenberg alla segreteria generale della Nato, poi i rumors si erano concentrati sulla presidenza del Consiglio europeo, ora invece tutte le voci ruotano intorno alla presidenza della Commissione europea. Un incarico, quest’ultimo, che richiederebbe un ampio consenso tra i 27 dell’Ue che, stando alle ultime indiscrezioni, sembra sembra stia crescendo.
Tutti però sono d’accordo su una cosa: per ipotizzare qualsiasi scenario prima bisogna aspettare l’esito delle elezioni del Parlamento europeo di giugno. Lo stesso Emmanuel Macron, che spicca tra i principali sponsor dell’ex presidente della Bce nonché presidente del Consiglio, conferma “Draghi è un amico formidabile” ed è stato “un grande presidente del consiglio” ma, si tiene cauto, “la politica non si fa così”.
Draghi piace perfino a Viktor Orban che, per la seconda volta, nei giorni scorsi, ha espresso il suo gradimento, pur precisando di non voler “interferire” sulle questioni italiane. Perché è evidente che il nome dell’ex banchiere riempirebbe nella commissione la casella che spetta all’Italia.
Come scrive il Sole 24 Ore, il nome di Draghi in campo ci sarebbe, ma è ancora presto per avere un’idea precisa. Il grosso del lavoro, nell’ipotesi della presidenza della Commissione sarà quello di raccogliere il consenso dei parlamentari europei. Come ha ricordato il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti, non bisogna dimenticare che spesso “chi entra papa esce cardinale”.
In Italia, a spingere per un ruolo in Ue per l’ex premier ci sono i partiti più piccoli: da Matteo Renzi, che presenterà Stati Uniti d’Europa sabato, a Carlo Calenda, che si presenta con ’Siamo europei’.
“Non ho mai sopportato il modo in cui in Europa viene tratta l’Italia, riducendola solo a pizza e mandolino. L’Italia è molto di più e lo ha dimostrato anche grazie al solco tracciato dal lavoro di Mario Draghi. Faremo di tutto perché Mario Draghi sia presidente o del Consiglio Europeo o della Commissione Europea” ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, intervenendo alla conferenza in cui è stata presentata la lista Siamo Europei per le Europee, tenutasi presso la sede della Stampa Estera a Roma.
Intanto, Francesco Verderami, in un articolo sul Corriere della Sera in cui cerca di far luce sulla questione scrive:
“Non è chiaro se Supermario sia più divertito o infastidito da questi boatos, che raccontano di trame politiche e di contatti tra cancellerie per portarlo al vertice del governo dell’Unione al posto di Ursula von der Leyen. La nuova fiammata di indiscrezioni si è avuta dopo il suo discorso alla High-level conference sui diritti sociali, durante la quale Draghi ha illustrato i profili del piano sulla competitività che gli era stato richiesto da von der Leyen. Di certo c’è che la relazione sarà presentata a metà luglio e che sul suo lavoro l’ex presidente della Bce ha potuto constatare un clima molto positivo a Bruxelles. Sul resto, cioè sulle sorti dell’ex presidente del Consiglio, si registra una spasmodica attenzione dei media italiani che non trova però riscontro sui quotidiani degli altri Paesi europei”.