Particolarmente atteso l’intervento di oggi del presidente del Consiglio dimissionario Mario Draghi al Meeting di Rimini 2022, organizzato da Comunione e Liberazione. Tanti i temi trattati, in modo particolare la questione energetica:
“Il governo italiano ha da tempo spinto ad un tetto del prezzo del gas russo che importiamo. Alcuni paesi continuano ad opporsi a questa idea perché tempo che Mosca possa interrompere le forniture, però i frequenti blocchi alla forniture di gas russo intervenute quest’estate hanno dimostrato i limite di questa posizione. Oggi l’Ue e soprattutto questi paesi si trovano con forniture incerte di gas russo e anche prezzi esorbitanti. La Commissione è al lavoro su una proposta per introdurre un tetto al prezzo del gas e questa proposta sarà presentata al prossimo Consiglio europeo e non so quale esito avrà, visto che posizioni sono molte diverse ma la Commissione presenterà anche una riflessione su come slegare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas. Oggi non ha più senso che il prezzo dell’energia elettrica sia legato al prezzo del gas“.
Il punto sulla situazione energetica dell’Italia
Il premier ha ricordato l’operato del governo in ambito energetico: “Abbiamo stretto nuovi accordi per aumentare le forniture dall’Algeria all’Azerbaigian. Lo scorso anno intorno al circa il 40% delle nostre import di gas veniva dalla Russia. Oggi in media è circa la metà. Abbiamo accelerato lo sviluppo delle rinnovabili. Nei soli primi 8 mesi dell’anno ci sono stati richieste di nuovi allacciamenti ad impianti di energia rinnovabile per una potenza pari a quasi quattro volte quella installata complessivamente nel 2020 e nel 2021. La nostra agenda di diversificazione dal gas russo è stata fondamentale per dare a cittadini e imprese maggiore certezza circa la stabilità delle forniture“.
Il livello di riempimento degli stoccaggi, continua Draghi, ha ormai toccato l’80% in linea con l’obiettivo del 90% entro ottobre. E ha aggiunto: “Il mantenimento dei volumi delle forniture di gas non impedisce l’aumento dei costi che hanno raggiunto livelli insostenibili. Il prezzo del gas, sui mercati di riferimento, è da tempo largamente sopra i 200 euro per megawattora, con picchi sopra i 300 euro, più di 10 volte il valore storico.
Draghi ha poi affrontato il tema dell’indipendenza energetica. “Se sarà realizzata nei tempi previsti l’installazione di due nuovi rigassificatori, l’Italia sarà in grado di diventare completamente indipendente dal gas russo a partire dall’autunno del 2024. E’ un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale, perché la Russia non ha esitato a usare il gas come arma geopolitica contro l’Ucraina e i suoi alleati europei. Si parla molto di sovranità, ma dipendere, come è accaduto in passato, per quasi metà delle proprie forniture di gas da un Paese che non ha mai smesso di inseguire il suo passato imperiale è l’esatto contrario della sovranità. Non deve accadere mai più”.
Le parole di Draghi
Il premier ha fatto poi il punto sulla difficile situazione internazionale: “Le sfide sono molte e di non facile esecuzione, come continuare a diversificare gli approvvigionamenti energetici e calmierare le bollette, sulla strada delle energie rinnovabili, continuare ad assicurare all’Italia un ruolo da protagonista nell’Unione europee. Queste questioni nel loro insieme presentano un passaggio storico drammatico. Le decisioni che prendiamo oggi sono destinate a segnare a lungo il futuro dell’Italia”.
Il premier si è poi rivolto ai giovani. “Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi siete la speranza della politica. Siamo in un momento complesso per l’Italia e per l’Europa” e ha sottolineato come i cambiamenti climatici richiedano “una risposta decisa e urgente”.
Infine una considerazione sulle prossime elezioni.
“Anche oggi siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e impese. Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti. Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta“.