Società

Draghi al Quirinale dopo che il M5S non vota il decreto aiuti. Cosa potrebbe succedere

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E’ ormai crisi di governo in Italia, dopo che il Movimento 5 Stelle è uscito al voto di fiducia del decreto aiuti del Governo Draghi. Non sono bastate le promesse di un nuovo patto sociale e di nuove misure contro i bassi salari a convincere il M5s. La mossa del partito sancisce la rottura netta con Draghi, che è salito al Quirinale. Senza un appoggio chiaro, aveva ribadito il premier direttamente a Conte nel corso di una telefonata, l’esperienza del governo è da considerarsi finita.

Draghi ha detto in più occasioni che non è possibile per lui continuare senza l’appoggio del M5s. In questo caso, si andrebbe al voto a settembre o a ottobre. Per Mattarella, però, potrebbe non essere necessario tornare alle urne. D’altronde questa non è una crisi parlamentare, non mancano i numeri per governare. Il Capo dello Stato potrebbe rimandare alle Camere il premier.  Draghi detterebbe nuove regole “di convivenza” per la maggioranza: se il M5s vota la nuova fiducia, lo strappo sarebbe ricucito. C’è inoltre chi ipotizza un voto a febbraio: in questo caso con un nuovo premier (magari il ministro dell’economia Franco) che continuerebbe a seguire i dossier più importanti fino ad allora.

Se il quadro, invece, dovesse precipitare, le elezioni si terrebbero in autunno tra settembre e ottobre con il governo impegnato, da una parte nell’esecuzione dei progetti del PNRR, dall’altra nella gestione della crisi economica e del varo della legge di Bilancio.

La reazione dei leader politici alla crisi del Governo Draghi

Ma tutto adesso dipende dalla volontà di Draghi. Partito Democratico e Lega spingono per il voto così come Fratelli d’Italia.

Chiederemo di fare una verifica per capire se questa maggioranza c’è ancora o no”, ha detto in tarda serata il segretario del Pd Enrico Letta, secondo cui è “evidente che la scelta annunciata da Conte e dal M5s rimette in discussione molte cose, e in una maggioranza così eterogenea ci sono dei distinguo. Ma io non mi preoccupo, esiste il voto di fiducia che è fondamentale”.

Non si è fatta attendere neanche la replica di Fratelli d’Italia. “Guerra, pandemia, inflazione, povertà crescente, caro bollette, aumento del costo delle materie prime, rischi sull’approvvigionamento energetico, crisi alimentare. E il governo ‘dei migliori’ è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!”, ha scritto su Facebook la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Immediata la replica della Lega: “Se i 5 Stelle escono dall’Aula, la maggioranza non c’è più: basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani”.

Più possibilista Forza Italia, con Berlusconi che ritiene probabile un nuovo esecutivo con Mario Draghi di nuovo premier.