La missione americana, la prima di Draghi in veste dl presidente del Consiglio italiano, è occasione per rimarcare con l’alleato i due pilastri della politica estera italiana, appartenenza alla Ue e Atlantismo. In Usa Draghi porterà qualche punto fermo condiviso con gli alleati dell’Ue e del G7: la condanna dell’invasione russa, sostegno anche militare a Kiev per consentire agli ucraini di difendersi e importanza all’azione europea che possa fare la differenza nel negoziato a favore della pace.
Temi su cui nelle ultime settimane sono emerse non poche divisioni nella maggioranza e qualche lite nel centrodestra in vista delle elezioni. Si allarga il fronte che spinge per una soluzione negoziale alla guerra Mosca-Kiev e comincia ad esprimere perplessità proprio sulla posizione di Nato e Usa.
“Dobbiamo supportare l’Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa e allo stesso tempo l’Italia continuerà a lavorare per la pace. Ma non possiamo pensare di fornire armi per colpire il suolo russo”, ha detto ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sulla missione di Draghi negli Usa il leghista Salvini dice: “Spero che porti Biden a usare toni piu’ moderati”, mentre continua a dividere il presidente della Commissione Esteri del Senato Petrocelli che in un’intervista a Repubblica dice: “Non mi dimetto, il governo di Kiev legittima i nazisti”.
Gli altri temi sul tavolo del bilaterale
Per i due leader si tratterà comunque del terzo bilaterale in poco più di un anno, dopo l’incontro in Cornovaglia al G7 e la visita di Biden a Palazzo Chigi a margine del G20 di Roma. Draghi e Biden hanno avuto occasione di uno scambio anche a Bruxelles a fine marzo, quando il presidente Usa ha partecipato al vertice Nato e all’ultimo Consiglio europeo.
L’incontro odierno offrirà l’occasione per uno scambio di vedute sulle sfide globali di interesse comune come l’onda lunga della pandemia, la questione climatica e la sicurezza energetica, digitale e alimentare.