I dettagli per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas e ridurre la dipendenza dalla Russia arriveranno entro un paio di settimane. Ma una cosa appare certa: il governo ha intenzione di procedere a passo spedito verso la diversificazione delle forniture di gas, in modo da svincolarsi dalla Russia.
Un piano non più prorogabile alla luce delle sanzioni che l’Europa ha deciso contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. “In tempi stretti si potrà supplire a circa il 30-50%. Poi sarà più difficile”, ha spiegato il premier Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, lo scorso venerdì 25 marzo.
“La discussione non è semplice su cosa fare dell’aumento del prezzo del gas. Era importante riuscire ad avere un risultato che non fosse divisivo. In un certo senso siamo stati soddisfatti dalla conclusione” ha spiegato il premier in conferenza stampa. Per maggio, invece, è attesa “una proposta della commissione sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica dal gas”. Per esempio, la Norvegia è contraria al tetto del prezzo.
Per il momento, intanto, l’ex presidente della Bce non sembra temere una riduzione degli approvvigionamenti dalla Russia se l’Italia non dovesse piegarsi all’imposizione di pagare il gas in rubli. Tale richiesta è considerata da Draghi e dai partner europei una violazione dei contratti. In ogni caso, per il premier la Ue si trova in una posizione negoziale di forza, potendo contare sull’impegno statunitense a fornire 15 miliardi di metri cubi di gas liquido. Si tratta del 10% di quanto viene importato dalla Russia”. E proprio per questo Snam acquisterà due nuovi rigassificatori. “Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota” di gas offerta dagli Usa, ha aggiunto il premier. “Oggi abbiamo in funzione tre rigassificatori” ha ricordato. “Altri due, galleggianti, saranno acquistati da Snam”.
Diversificazione gas: Intesa Ue per acquisti comuni
Al termine del summit, i Paesi dell’Unione europea hanno deciso che procederanno all’acquisto congiunto di gas per far valere sui mercati il loro peso strategico e politico e spuntare condizioni migliori. Parallelamente, in vista del prossimo inverno, i 27 procederanno a ricostituire le scorte anche comuni. Resta invece in sospeso il tema del tetto ai prezzi del gas e della riforma del mercato dell’energia elettrica. Il Consiglio Ue ha dato mandato alla Commissione di studiare tutte le opzioni gia’ sul tavolo e di arrivare a nuove proposte a maggio prossimo.
Nel quadro delle azioni messe in campo per uscire dalla dipendenza dalle forniture dalla Russia, come abbiamo anticipato, rientra anche l’accordo annunciato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e dal presidente Usa Joe Biden per l’importazione dagli Stati Uniti di 15 miliardi di metri cubi di Gnl nel 2022. Un quantitativo che consentirà di sostituire le forniture russe di Gnl e destinato a salire a 50 miliardi di metri cubi entro i 2030, un quantitativo equivalente a un terzo delle attuali flussi di gas dalla Russia.