Il presidente del consiglio Mario Draghi e il ministro dell’economia Daniele Franco hanno chiesto aiuto al colosso internazionale della consulenza McKinsey per riscrivere il recovery plan che deve essere consegnato a Bruxelles al più presto, non oltre la fine di aprile.
In ballo ci sono i 209 miliardi di euro messi a disposizione dalla Commissione europea con il piano Next Generation Ue ed è necessario colmare i ritardi accumulati nei mesi scorsi a causa della crisi di governo e di una prima stesura del piano ritenuta dall’attuale esecutivo troppo vaga e approssimativa.
In una nota il Tesoro ha precisato che “la governance del recovery plan italiano è in capo alle amministrazioni competenti e alle strutture del Ministero che si avvalgono di personale interno degli uffici. McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l’amministrazione nell’ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del recovery plan”.
“L’attività di supporto richiesta a McKinsey – prosegue il comunicato – riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali “Next Generation” già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano.
Gli aspetti decisionali, di valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni coinvolte e competenti per materia”.
La spesa per questi consulenti non è elevata come ci si potrebbe aspettare per queste società che operano a livello globale. Il ministero ha chiarito che il contratto con McKinsey ha un valore di 25mila euro + Iva.
Gli uomini di McKinsey (dove ha lavorato per un decennio anche il ministro per la Transizione digitale, Vittorio Colao) affiancheranno la struttura del ministero guidata da Carmine Di Nuzzo.
Attiva dal 1969 in Italia con sedi a Milano e Roma, McKinsey Italia può contare su oltre 350 collaboratori tra analisti, consulenti e partner.
Dal quotidiano Libero aggiungono che altri tre o quattro colossi del settore della consulenza aziendale sarebbero già al lavoro sulla revisione del Pnrr. Con la Pubblica amministrazione, in particolare con i ministeri già lavorano le big four contabili (Kpmg, Deloitte, E&Y, Pwc) ma anche quelle della consulenza (Bain & Company e Boston Consulting).