ROMA (WSI) – Rappresentano una vera e propria “tragedia” gli elevati livelli di disoccupazione che sono stati raggiunti nell’area euro. Lo ha affermato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, rilanciando, durante una audizione al Parlamento francese, gli appelli a varare riforme strutturali, tra cui quelle sul mercato del lavoro volte a “creare il maggior numero possibile di opportunità”.
“Attualmente – ha rilevato Draghi – oltre 19 milioni di persone sono disoccupate nell’area euro. Quasi un quarto dei giovani è senza lavoro. Livelli di disoccupazione così elevati sono una tragedia“.
La Banca centrale europea “sta facendo tutto quel che è in suo potere per stabilizzare i mercati e sostenere l’economia”, ma “ci sono dei limiti ai risultati che può raggiungere”, ha avvertito.
Draghi ha così chiamato in causa l’operato delle autorità politiche nazionali e comunitarie: “Attualmente – ha detto – sta ai governi e ai Parlamenti mettere in campo tutto quel che serve per rafforzare il potenziale di crescita, la competitività e costruire una Unione monetaria più forte e stabile”.
Draghi ha puntualizzato comunque che i limiti ai risultati che la Bce può conseguire non derivano dall’ampiezza del madato che le viene assegnato dai trattati eurpei, ma appunto sono piuttosto conseguenza del fatto che ci sono responsabilità che ricadono su altre istituzioni.
“Negli ultimi anni la zona euro ha realizzato grandi progressi, ma deve ancora superare numerose sfide. Per farlo – ha sottolineato – spetta ai governi nazionali e istituzioni europee lavorare di concerto”.
Il piano antispread della Banca centrale europea ha fatto calare tra 150 e 250 punti base i differenziali di rendimento rispetto alla Germania dei titoli di Stato di Spagna, Italia e Irlanda, ha precisato il banchiere centrale, rivendicando nuovamente l’efficacia del piano Omt durante una audizione al Parlamento francese. Nel caso del Portogallo lo spread è addirittura calato di quasi 500 punti base.
Nel 2012 “improvvisamente – ha ricordato Draghi – gli investitori hanno iniziato a dubitare che la zona euro potesse continuare ad esistere con la composizione che aveva”.
Per questo l’istituzione monetaria ha reagito approntando questo piano Omt di possibili interventi, che non è stato nemmeno necessario usare. Il solo annuncio è bastato a fare sì che i mercati diventassero “più stabili”, ha detto Draghi, e “ha portato disciplina senza avere effetti distruttivi”.
E questi cali degli spread hanno consentito di ridurre la frammentazione tra mercati dell’Unione valutaria, ha aggiunto Draghi. Alche la Francia ha tratto beneficio da tutto questo. (TMNEWS)