ROMA (WSI) – Una Unione monetaria, già creata con l’euro; una Unione bancaria,in via di evoluzione, una Unione dei bilanci e, alla fine, ma non per importanza, una Unione politica.
Mario Draghi, numero uno della Bce, afferma che i problemi dell’euro richiederanno che prima o poi si arrivi alla creazione di una Unione politica in Eurozona.
Parlando in occasione di un convegno che si è svolto per celebrare l’ingresso della Lettonia nell’euro – il paese diventa il 18° in Europa, Draghi ha detto che, “in assenza di una politica di bilancio operata in comune, i governi nazionali hanno incontrato difficoltà nel gestire i flussi di capitali transfrontalieri”.
Un problema, ha continuato, “che il mio paese conosce bene. Hanno visto come di fatto possono perdere la loro sovranità sui mercati, se privi di una struttura credibile di politiche di bilancio”.
“La soluzione è completare l’Unione economica e monetaria. L’Unione monetaria deve accompagnarsi da una unione bancaria, una unione economica e di bilancio, alla fine, da una unione politica. Questa è una visione per il futuro che richiederà molto lavoro. Ma i nuovi membri possono essere incoraggianti dal fatto che è un processo avviato, in particolare sull’Unione bancaria”.
Intanto, proprio oggi, durante la sessione di Strasburgo, il Parlamento europeo ha dato il via al nuovo sistema di vigilanza bancaria -Ssm – ‘Supervisory Mechanism’), passo deciso per rendere esecutivo il progretto di una Unione bancaria; il sistema attribuirà alla Bce i poteri di controllare 150 banche tra le più importanti dell’Eurozona, a partire dal settembre del 2014.
L’accordo è stato sancito con una una dichiarazione congiunta dei presidenti di Bce e Parlamento europeo, Mario Draghi e Martin Schulz.