ROMA (WSI) – L’appuntamento è cruciale, non solo da un punto di vista prettamente economico, ma anche per motivi politici.
Il prossimo 11 dicembre del 2014, a partire dalle ore 14 fino alle 16, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi parlerà al Parlamento italiano. Draghi parlerà – per la prima volta da quando è diventato numero uno dell’Eurotower – al cospetto della Commissione delle Finanze della Camera, guidata da Daniele Capezzone (Forza Italia), che lo ha invitato alcuni mesi fa.
“Parleremo della Bce, certo, ma sarà un’occasione importante per discutere la situazione più complessiva e i deputati della commissione avranno molte cose da chiedere al presidente Draghi”, ha detto al Fatto Quotidiano Capezzone, come riporta un articolo del quotidiano. Articolo – firmato da Stefano Feltri – che fa notare anche come mancherebbero solo 20 giorni tra l’audizione di Draghi e il giorno in cui il presidente della Repubblica “Giorgio Napolitano potrebbe dichiarare conclusa la sua esperienza da capo dello Stato”.
Questo, in un contesto in cui aumentano le voci che danno il presidente della Bce tra i papabili alla poltrona del Quirinale.
Draghi potrebbe sfruttare il timing chiarendo però che non ha alcuna intenzione di aspirare alla poltrona del Quirinale.
“Draghi non ha alcuna intenzione di andare al Quirinale, i suoi compiti e i suoi obiettivi sono del tutto diversi come lui stesso afferma pregando i suoi amici di diffonderla. Cosa che, adempiendo al suo invito, faccio con piacere”, ha scritto domenica su Repubblica Eugenio Scalfari che, sottolinea Feltri, “negli ultimi anni si è attribuito il ruolo di divulgatore del pensiero draghiano, interpellando il presidente della Bce come fonte di ispirazione per gli editoriali domenicali”. (Lna)
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