Società

Draghi lancia allarme: “Senza riforma profonde, l’Europa è finita”

L’Unione europea deve spingere, nella maniera più veloce possibile, su riforme senza precedenti, che coinvolgano tutti gli attori del continente. La pensa così Mario Draghi che, nel corso dell’incontro con i Rappresentanti Permanenti dei Paesi Ue, avrebbe anticipato ai 27 ambasciatori Ue, il suo rapporto sulla competitività che verrà presentato lunedì prossimo. Lo riporta l’Ansa, citando fonti diplomatiche.

L’ex premier spinge sulle riforme

In realtà, l’ex Governatore della BCE non ha spiegato nel dettaglio il contenuto del rapporto. Si è invece limitato a dire di aver costruito il suo lavoro con una prima parte introduttiva in cui vengono ricordati i valori fondativi dell’Unione europea e della democrazia occidentale, a cui seguono cinque macro-capitoli: produttività, riduzione delle dipendenze, clima, inclusione sociale e ricette per i singoli settori sulla base dei dieci principali dossier economici che riguardano l’Ue.

Draghi, durante l’incontro con i diplomatici europei, ha sottolineato la necessità di una cooperazione senza precedenti tra i 27 e di riforme onnicomprensive che tocchino tutte le istituzioni.

“Se non si fanno queste riforme, se non si interviene seguendo questa direzione, l’Europa è finita. Lo ripeto: è finita. Ve lo dico perché questo è il mio incubo più frequente”  avrebbe detto l’ex premier, secondo quanto riporta La Repubblica.

Le sfide chiave nel campo della competitività

L’Ue –  ha spiegato l’ex premier, secondo le fonti Ansa-  deve far fronte a diverse sfide sul campo della competitività: dalla mancanza di innovazione ai prezzi energetici elevati, dai gap tecnologici all’urgente bisogno di accelerare la digitalizzazione. Da qui, la necessità di adottare misure sulla neutralità tecnologica, una maggiore politica di coesione, modifiche alle regole sugli aiuti di Stato che assicurino un ‘level playing field’.

Draghi ha anche sottolineato che il rapporto contribuirà alla riflessione sulle sfide che l’Europa deve affrontare. Allo stesso tempo, l’ex numero uno della BCE, ha poi espresso soddisfazione per il fatto che molte delle sue idee avevano già trovato posto nelle linee guida politiche presentate da Ursula von der Leyen lo scorso luglio per il suo secondo mandato come presidente della Commissione.

Il rapporto Draghi

Il rapporto di Draghi si basa su un’ampia raccolta di dati e fatti, per identificare sia le condizioni generali necessarie a migliorare la concorrenza, sia i settori in cui sarebbe necessario intervenire. L’idea è che l’analisi esamini sia le sfide e sia punti di forza dell’Europa formulando delle raccomandazioni dove necessario. Il rapporto ha raccolto diversi contributi, anche dal mondo accademico, su vari argomenti