Società

Draghi resta in Italia (per fortuna). Ecco chi lo battera’ al vertice Bce

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

New York – Tra i banchieri centrali europei, il consenso si sta indirizzando su chi sara’ il successore di Jean-Claude Trichet: e’ un illustre signor nessuno. Il nome piu’ gettonato per il vertice della Bce in questo momento e’ quello del governatore della banca centrale del Lussemburgo Yves Mersch.

Da quando Axel Weber, n.1 della Bundesbank, disse di non essere piu’ in corsa (la verita’ dietro le quinte e’ che Weber non crede alla tenuta dell’euro e quindi la sua candidatura e’ insostenibile) i media italiani dell’establishment hanno tutti avallato la corsa in Europa del goveratore della Banca d’Italia Mario Draghi come successore di Trichet. Ma diciamo la verita’: Draghi sta molto meglio a Roma, e’ di gran lunga il favorito per guidare un governo tecnico nel dopo-Berlusconi.

Infatti Draghi e’ sostenuto solo da chi ha un interesse specifico a che l’ex managing director di Goldman Sachs vada via dall’Italia (“promoveatur ut amoveatur”): lo vogliono alla Bce tutta la stampa vicina al PdL (Libero e Giornale), l’acerrimo nemico aspirante ad un governo “tecnico/politico” cioe’ il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e infine con molto riluttanza (ha ben altro a cui pensare) lo stesso premier.

Notoriamente i tedeschi (che della Bce sono i registi occulti) hanno molte remore a vedere un italiano al vertice della Banca centrale europea (leggere l’articolo di WSI: Bce: la Merkel non vuole Draghi, perche’ e’ italiano). Non per il nome di Draghi – anzi: ha un curriculum e un carattere perfetti alla bisogna – ma perche’ l’Italia e’ il paese con il debito pubblico piu’ alto d’Europa, con oltre $2,5 trilioni di debito sovrano.

Ecco perche’ un italiano alla Bce non sarebbe certo un buon segnale per la stessa Ue, dovendo l’Unione Europea ancora risolvere i drammi dei debiti pubblici dei paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) di cui nessuno parla piu’ ma che tuttora pesano come macigni e dei quali, dopo l’estate, si sentira’ la rinnovata terribile minaccia sui mercati finanziari. Infine ultimo handicap per Draghi, scrive l’agenzia Bloomberg, e’ che una candidatura dell’Italia e’ rovinata politicamente, in termini di immagine, dagli scandali sessuali in cui e’ implicato il presidente del consiglio (“current quantity of political scandals, most notably Prime Minister Silvio Berlusconi’s sex scandal”).

Tornando a Mersch, nei colloqui informali in corso tra i banchieri centrali europei sembra poter godere del favore di tutti essendo la sua candidatura neutra e suscettibile di non creare troppi veti tra i grandi poteri di Germania e Francia, essendo inoltre il Lussemburgo uno stato fiscalmente “intelligente” (non come certi paesi periferici divorati dal debito…) e infine essendo lui stesso fiscalmente “conservatore” ma un po’ piu’ “leggero” rispetto al peso massimo tedesco Axel Weber, ormai tramontato. Degno di nota nel CV di Mersch e’ che e’ stato un ginnasta fino all’eta’ di 45. Sicuramente avra’ il “fisique du role” per essere il n.1 della Banca centrale europea, no?