Draghi: prende forma il piano del governo, tre riforme per rilanciare il Pil
Mentre prende il via oggi l’ultimo giorno di consultazioni per la formazione del nuovo governo, inizia a delinearsi il piano di riforme che che accompagnerà il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi verso il nuovo esecutivo. Riforme che dovrebbero ridare gas all’economia italiana.
Draghi, le riforme
Agli esponenti dei vari partiti l’ex presidente della Bce ha rinnovato l’intenzione di puntare dritto alla riforma del fisco, della giustizia civile, della Pubblica Amministrazione.
“l’unica strada percorribile per far rientrare su binari ordinari il debito pubblico è quella di fare ripartire la cr.escita economica del Paese ad un tasso del 2% annuo” aveva detto Carlo Cottarelli in un’intervista a Wall Street Italia. “Non è pensabile di avere una riduzione strutturale del debito solo con un taglio della spesa pubblica. Per rimettere in moto l’economia è però necessario avviare un piano di riforme che permetta agli imprenditori di fare nuovi investimenti.Da anni i sondaggi fra gli imprenditori indicano tre freni all’investimento: burocrazia, lentezza della giustizia, in particolare civile, e livello della tassazione. Qualsiasi programma di rilancio deve ripartire da lì.
E’ necessario semplificare regolamenti e procedure per snellire la macchina amministrativa e fare leggi più chiare per evitare di perdere tempo in procedure farraginose. È poi imprescindibile accorciare i tempi della giustizia per avere sentenze in tempi più brevi. Sul fonte fiscale è necessario un maggior sforzo contro l’evasione e una semplificazione degli adempimenti a carico delle persone e delle aziende. Inoltre una adeguata spending review consentirebbe di alleggerire il carico fiscale sulle spalle degli italiani”.
Le altre priorità: emergenza Covid e scuola
Oltre alle riforme, sul tavolo dei temi trattati nel corso dei colloqui dei giorni scorsi, ci sono ancora sanità, ambiente, scuola e lavoro. Tra i punti cardine:
- velocizzare il programma di vaccinazione anti Covid;
- interventi sul lavoro, vera e propria emergenza in vista dello stop al blocco dei licenziamenti a marzo;
- puntare sugli investimenti (non più risorse a fondo perduto) per le imprese muovendosi su due direttrici: turismo e infrastrutture;
- infine, ma non ultima per importanza, la scuola. Ipotizzando anche un prolungamento del calendario nei primi mesi estivi così da consentire agli studenti il recupero dei giorni persi a causa della pandemia e mettersi subito all’opera per organizzare a settembre l’avvio del nuovo anno scolastico con tutte le cattedre già assegnate.