Economia

Draghi: schema Ciampi, un anno al governo poi al Quirinale?

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Ci risiamo. Sfumato il Conte ter, sull’Italia torna l’ipotesi del governo tecnico. Questa volta il Quirinale ha convocato Mario Draghi, scelto come “figura di alto profilo”: qualora accettasse l’incarico, quello dell’ex presidente della Bce sarebbe il quarto esecutivo istituzionale, presieduto cioè da personalità estranee ai partiti.

Draghi, tornano rumors su “schema Ciampi”

Con l’ipotesi di un governo guidato da Mario Draghi, tornano alla ribalta i rumors di qualche mese fa sul cosiddetto “schema Ciampi”.

Dopo un periodo a Palazzo Chigi, l’ex presidente della Banca centrale europea sarebbe promosso al Quirinale, da dove continuerebbe a seguire la gestione del Recovery Fund e l’uscita dalla crisi pandemica. Nel 2022 scade infatti il mandato del presidente della Repubblica Mattarella, eletto il 31 gennaio del 2015. Dietro questo piano ci sarebbe la regia di Gianni Letta e dello stesso Mattarella.

Così fu per Carlo Azelio Ciampi, a capo del primo governo tecnico italiano nei primi anno Novanta, dopo che il precedente governo di Giuliano Amato era stato falcidiato dagli avvisi di garanzia.

Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro affidò l’incarico al governatore della Banca d’Italia, che giurò il 28 aprile 1993 e si dimise il 13 gennaio 1994, dopo l’approvazione della nuova legge elettorale maggioritaria, il Mattarellum.

Cinque anni piú tardi, per la precisione il 18 maggio 1999,  Ciampi fu eletto presidente della Repubblica, carica che ricoprì fino al 15 maggio 2006.

Dopo Ciampi, gli altri due governi tecnici

Il secondo esecutivo tecnico fu quello guidato da Lamberto Dini, dopo la caduta del Berlusconi I. Anche in questo caso fu il presidente della Repubblica di allora Scalfaro a incaricare quello che era stato il ministro del Tesoro del governo Berlusconi, oltre che Direttore generale di Bankitalia. Dini giurò il 17 gennaio 1995 assieme ad una squadra composta esclusivamente da tecnici, tenendo per sé il Tesoro. Dopo un anno, l’11 gennaio 1996 rassegnò le dimissioni.

Nel 2011, quando la crisi dello spread spinse alle dimissioni il governo Berlusconi IV, il presidente Giorgio Napolitano incaricò Mario Monti, da poco senatore a vita.

L’ex commissario europeo giurò al Quirinale il 16 novembre 2011, portando con sé una squadra di soli tecnici. Il governo rimase in carica  fino al 28 aprile 2013, per un totale di 529 giorni.