BRUXELLES (WSI) – Il presidente della Bce ha espresso la preoccupazione che gli accordi finanziari che si stanno studiando per allestire sistemi anticrisi sulle banche europee finiscano per risultare “inadeguati”. In questo modo le decisioni da prendere dal sistema unico di risoluzione delle crisi bancarie potrebbero diventare eccessivamente complesse. “I prossimi giorni – ha affermato Mario Draghi durante una audizione al Parlamento europeo – ci diranno se si può fare un altro passo cruciale verso l’Unione bancaria”.
E’ improbabile che un paese dell’area euro operi riforme sollecitato dai livelli dei tassi di interesse, ha affermato Mario Draghi, durante l’audizione. “E’ poco plausibile – ha detto Draghi durante una audizione al parlamento europeo – che un paese cambi legge elettorale, o cambi sistema giudiziario, o le regole del mercato lavoro per 200 punti base di tassi di interesse in più”.
L’euro è “irreversibile”, e coloro che pianificano di abbandonarlo si muovono “nell’effimero” ma soprattutto sono degli “ingenui”, è l’accusa del numero uno dell’istituto di Francoforte. “Coloro che pensano di poter uscire dall’euro, magari per svalutare del 40 per cento la valuta sono degli ingenui. Ma questi signori pensano davvero – si è chiesto metaforicamente Draghi – che gli altri accetterebbero una svalutazione del 40 per cento senza far nulla?”.
“L’euro è irreversibile”, ha detto Draghi. “Quello che uno pianifica per uscirne è effimero. Se un paese pensasse di lasciare l’euro per evitare le necessarie riforme strutturali si sbaglierebbe di grosso: dovrebbe anzi effettuare riforme più dure fuori dalla protezione dell’euro”.
(Agenzie)