Draghi su guerra Ucraina: “Essenziale che Putin non vinca”, nuove sanzioni alla Russia
“È essenziale che Vladimir Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è l’inquilino del Cremlino a non volere la pace”.
È quanto ha detto il premier Mario Draghi, nel suo intervento di ieri al Consiglio europeo, nel corso del quale gli Stati membri dell’Unione europea hanno deciso il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia.
“Dobbiamo vincere la battaglia sulla sicurezza alimentare. È anche un modo per mostrare ai Paesi più poveri, ad esempio in Africa, che siamo dalla loro parte. L’Onu può giocare un ruolo importante per risolverla, ma abbiamo il dovere di chiederci come possiamo aiutare. Dobbiamo accelerare, se non lo facciamo rischiamo di arrivare tardi”, ha aggiunto il capo del governo italiano. Il confronto con Putin, prosegue su quest’ultimo tema, “è necessario per risolvere il problema del grano. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin“.
Ue: accordo su sesto pacchetto di sanzioni
L’accordo sul nuovo pacchetto di sanzioni da adottare contro la Russia nell’ambito del vertice dell’Unione europea è arrivato nella notte. Il passaggio principale riguarda l’embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia all’Ue via mare mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso l’oleodotto Druzhba. Toccherà agli sherpa analizzare quest’ultimo punto “il prima possibile”, come recita il testo delle conclusioni.
Come sintetizzato dal tweet postato dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, “l’accordo copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra”.
Gli altri provvedimenti importanti sono quelli dell’esclusione dal sistema Swift per i pagamenti internazionali nei confronti di tre nuove banche russe; l’inserimento del patriarca ortodosso Kirill nella black list; tre emittenti tv messe al bando; stop alle assicurazioni delle navi russe da parte delle compagnie Ue; divieto di fornitura delle compagnie europee per una serie di servizi alle aziende russe.
Parlando del tema cruciale delle sanzioni, il premier ha spiegato che: “Dobbiamo mantenere unità. L’Italia è d’accordo sul pacchetto, purché non ci siano squilibri tra gli Stati membri”. E la politica energetica? “Non possiamo immaginare che dopo il conflitto la tornerà come prima. Quello che è successo è troppo brutale. Dobbiamo muoverci ora per cambiare i nostri fornitori di energia nel lungo periodo”.