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Due donne ai vertici Ue: Lagarde alla BCE, Von der Leyen alla Commissione

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Le posizioni di vertice in Europa saranno ricoperte da due donne.

Dopo le indiscrezioni, è arrivata la conferma ufficiale, Christine Lagarde, parigina, classe 1956, numero uno del Fondo Monetario internazionale sarà il nuovo governatore della Bce.

Lo ha comunicato ieri in un tweet l’attuale presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, confermando inoltre la nomina della popolare tedesca Ursula Von der Leyen a capo della Commissione Ue e il belga liberale Charles Michel alla presidenza del Consiglio europeo e il socialista spagnolo Josep Borrell come Alto rappresentante.

“Sono onorata di essere stata nominata alla presidenza della Bce” ha commentato Christine Lagarde, aggiungendo che “lascerà temporaneamente il ruolo di direttore generale del Fmi durante il periodo che precede la nomina”.

Molto vicina ad Angel Merkel di cui veniva considerata qualche anno fa la ‘delfina’, Ursula von der Leyen è ministra della difesa dal 2013, prima donna in Germania a occupare quell’incarico.

“Al di là di ogni considerazione politica è un buon segno che per la prima volta sia una donna a ricoprire questo incarico. Sono felice” ha commentato la Merkel al termine del vertice Ue. “Mi sono astenuta nel votare la candidatura perchè la Spd non ha sostenuto questa scelta”, ha poi aggiunto.

L’intesa preliminare – giunta sulla scia di un vertice straordinario, iniziato domenica pomeriggio – è stato il risultato di un lungo lavoro di equilibri politici, geografici e di genere. Bisognerà ora capire se l’accordo verrà accettato dai principali partiti politici, che dovranno eleggere il nuovo presidente della Commissione europea a metà mese.

Secondo quanto dichiarato dal premier Giuseppe Conte, con Christine Lagarde alla presidenza della Bce, l’Italia ottiene un posto nel board dell’istituto centrale.  Dopo otto anni di mandato, come noto, Mario Draghi lascerà la guida dell’istituto di Francoforte e l’Italia rimarrà senza alcun rappresentante all’interno del consiglio ma secondo regole non scritte, Italia, Francia e Germania hanno diritto ad essere presenti nel board, ma ciascuna può avere un solo posto nell’esecutivo a sei. Quindi il fatto che la presidenza Bce sia andata a una francese ha aperto una poltrona a disposizione dell’Italia.