Lou Gerstner, amministratore delegato di International Business Machines (IBM), infonde una nota di fiducia sul settore Internet, le cui deludenti performance hanno contribuito a spingere il Nasdaq in ribasso del 44% rispetto ai massimi di marzo.
Il manager che dopo essersi fatto le ossa nel settore dei prodotti di largo consumo, ha messo le mani su un gigante dato per spaccato delle dimensioni di IBM, lo ha rivoltato come un calzino e quindi rimesso sul piedistallo del primo gruppo informatico mondiale, non rischia di essere scambiato per uno dei tanti venditori di fumo di Internet e della New Economy che agli investitori hanno regalato solo dispiaceri.
Il numero uno di Big Blue – intevenendo questa mattina a New York a una conferenza dedicata all’e-business – ha detto senza mezzi termini che siamo solo all’inizio, che la tecnologia sta maturando e che tutto sommato ci troviamo ancora di fronte a una fase di sperimentazione.
Il consiglio quindi e’ di guardare su tempi lunghi, persino in un settore dinamico come quello di Internet. I servizi sul Web sono ancora pochi rispetto alle potenzialita’ che software, hardware e infrastrutture di rete metterano in campo nei prossimi anni.
Gestner, che pure vende alcune linee di personal computer solo attraverso Internet, saltando a pie’ pari i costi della rete commerciale, e’ convinto che ci troviamo alla preistoria dell’e-commerce. In teoria sul Web si compra di tutto, ma numeri alla mano, ma la percezione della maggioranza dei consumatori e’ che sia il posto per comprare libri e giocattoli.
Big Lou, questo il soprannome che si e’ guadagnato vuoi per la stazza, vuoi per analogia con quello della societa’, consiglia alle aziende di pianificare investimenti costanti per le attivita’ in Rete, evitando i colpi di entusiasmo e i molti errori che hanno accompagnato la scoperta di Internet da parte delle aziende.
Le aree cui un’azienda dovrebbe immediatamente puntare per l’implementazione di tecnologie Internet sono gestione ordini, distribuzione, gestione del personale e monitoraggio delle vendite.
Si tratta di funzioni dove la tecnologia si gia’ dimostrata altamente affidabile e dove l’investimento paga sia in termini di qualita’ ed efficacia, che di riduzione dei costi.
Uno altro settore destinato a beneficiare maggiormente delle nuove tecnologie e’ quello dell’e-source, ovvero l’affidamento di alcune funzioni all’esterno della societa’: l’adozione di una piattaforma Internet consente infatti di utilizzare a consumo risorse e servizi senza doverne sopportare l’onere di gestirli.
L’e-source – che quest’anno ha generato un fatturato di $6 miliardi – secondo Gestner balzera’a $55 miliardi entro il 2003.
Ad avvantaggiarsi di una tale rivoluzione non saranno solo le societa’ che utilizzeranno Internet, ma anche i tradizionali produttori di software quali Oracle (ORCL) e quelli di sistemi di immagazzinamento dati quali EMC (EMC) e Sun Microsystems (SUNW).
Contrariamente a quanto sostiene il colosso dei chip Intel (INTC), IBM ritiene che non saranno i computer l’elemento portante dell’e-business, quanto piuttosto le infrastrutture, quali i server e i sistemi di immagazzinamento dati.
Molto importante poi, sara’ l’adozione di standard comuni che possano funzionare attraverso varie piattaforme. IBM sta infatti cercando di adattare i propri prodotti e servizi al sistema Linux, convinta che quest’uultimo rappresentera’ “per le applicazioni business cio’ che Internet ha rappresentato per le telecomunicazioni”.