Economia

L’e-commerce continua a crescere in Europa

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Nonostante l’inflazione e la guerra in Ucraina, il fatturato dell’e-commerce è cresciuto del 6% in Europa nel 2022, passando da 849 a 899 miliardi di euro. Lo rileva lo “European E-commerce report 2023”, redatto da Ecommerce Europe ed EuroCommerce.

L’e-commerce in Italia

La ricerca include 37 paesi, Italia compresa. Le uniche aree che non hanno registrato un calo dell’e-commerce nel 2022 sono state l’Europa orientale (+5%) e l’Europa meridionale (+13%).

Fonte: Europe E-Commerce Report 2023

In Italia, utilizza il web l’86% delle persone. Una percentuale in aumento rispetto al 77% nel 2018, ma che dovrebbe restare stabile nel 2023. Tra gli utenti del web, solo il 57% fa shopping sul web, ma la percentuale dovrebbe salire al 62% quest’anno.

 

 

I motivi dietro la crescita

La brutta notizia è che il primo motivo dietro la crescita del fatturato dell’e-commerce è l’inflazione. Tuttavia, i volumi più bassi venduti sono stati in parte compensati da un aumento degli acquisti di servizi online (ad esempio, viaggi). Allo stesso tempo, i leader europei hanno la possibilità di adattare il panorama normativo alle sfide e alle opportunità poste dalla transizione digitale e green.

A trainare la crescita dell’e-commerce sono stati anche i progressi tecnologici (ad esempio 5G, AR/VR e portafogli digitali) e le nuove soluzioni di acquisto (ad esempio SaaS), che contribuiscono peraltro ad attenuare i divari regionali.

Le prospettive

Dallo studio è emersa anche una crescente domanda di un e-commerce più sostenibile, che dovrebbe basarsi su consegne e resi più efficienti, nonché su modelli di consumo e produzione più ecologici. In prospettiva, Christel Delberghe, direttore generale di EuroCommerce, prevede che la crescita dell’e-commerce proseguirà nei prossimi anni, “raggiungendo, secondo le stime, il 30% delle vendite al dettaglio entro il 2030. Essere presenti online è diventato vitale per molti rivenditori, soprattutto per le aziende più piccole”. Luca Cassetti, segretario generale di Ecommerce Europe, auspica per il futuro una riduzione delle barriere alle vendite transfrontaliere:

“La politica ha la responsabilità di ridurre la frammentazione del mercato e di eliminare la burocrazia per le operazioni commerciali transfrontaliere. La progettazione di politiche a prova di futuro e neutrali rispetto ai canali, in grado di adattarsi all’evoluzione delle aspettative delle aziende e dei consumatori tenendo conto delle realtà aziendali, sarà fondamentale quando inizierà il prossimo ciclo dell’Ue“.

Infine, Roberto Liscia, presidente di Netcomm ed executive board member di Ecommerce Europe, ha richiamato l’attenzione sull’adozione di tecnologie e soluzioni digitali a favore di tutti i cittadini e le imprese del nostro Paese, evidenziando che “i vantaggi economici e occupazionali che derivano dal digitale sono ormai un dato di fatto, e i numeri sul comparto del digital retail ne sono una ulteriore dimostrazione: l’intera catena del valore di questo comparto è infatti il primo driver di crescita dell’economia italiana con un valore di ben 71 miliardi di euro, 723 mila imprese coinvolte e circa 378 mila lavoratori occupati”.