NEW YORK (WSI) – Altro che spauracchio fallimento in Europa o in America. Il mondo è sull’orlo di una guerra delle valute. Ha accesso la spia rossa la Banca Centrale russa, puntando il dito contro il Giappone. Tokyo ventiquattro ore fa ha rotto gli indugi: ha svalutato lo yen per cercare di frenare la deflazione e diventare più competitivo sui mercati internazionali. Ma, per gli esperti di mercato, si è spinto su un crinale pericoloso: quello di un conflitto di più vasta portata sui mercati valutari.
”Tokyo sta indebolendo lo yen e altri Paesi potrebbero fare la stessa cosa con le rispettive valute”, mettendo a repentaglio l’economia globale, ha avvertito il vice governatore della Banca Centrale russa Alexei Ulyukayev. Dall’Asia all’Europa sono, infatti, molti i Paesi che potrebbero essere tentati dal fare la stessa mossa in quanto agire sulla leva della svalutazione darebbe impulso alla crescita economica.
Secondo la Banca centrale russa agire così sarebbe un boomerang in quanto significherebbe fare male alla competitività. Ieri “passerà alla storia come la giornata in cui sono venuti alla luce i responsabili politici che hanno sparato per primi un colpo nella guerra delle valute”, commenta Chris Turner, alla guida del team della strategia dei cambi di ING Groep NV a Londra. A suo avviso è chiaro che la situazione potrebbe degenerare. “Questa schermaglia potrebbe portare a uno scontro fra i ministri delle Finanze del G-20 e le banche centrali quando si incontreranno il prossimo mese a Mosca, ad appena tre mesi dopo la promessa di astenersi dalla svalutazione competitiva delle monete”.
Mentre i mercati emergenti hanno ripetutamente lamentato che le valute forti sono il frutto di sbagliate politiche monetarie in Europa, il ministro delle Finanze brasiliano, Guido Mantega, lo ha detto chiaro è tondo: ha messo in guardia dalla pericolosità di una guerra delle valute e chiesto alle nazioni più ricche di impegnarsi su questo fronte. Ma gli ultimi segnali che si sono alzati da Tokyo sono di fumo. Si salvi chi può.