Dopo la svolta storica della BOJ, che ieri ha alzato per la prima volta il costo del denaro dopo 17 anni, oggi i fari sono puntati sulla FED. La banca centrale Usa renderà noto, intorno alle 19 italiane, la decisione sui tassi. Cosa aspettarsi? Se sembra certo che, nella riunione odierna, la banca centrale americana confermerà i tassi nella forchetta tra il 5,25% e il 5,50% (l’ultimo aumento dei tassi di interesse è avvenuto nel luglio 2023). L’attenzione del mercato sarà tutta puntata su eventuali indizi riguardanti il timing del primo taglio dei tassi e la fine del quantitative tightening (QT), argomenti che la Fed ha deciso di discutere più approfonditamente durante la riunione odierna.
Le attese degli analisti
Secondo François RIMEU, Strategist di La Française Asset Management, nella consueta conferenza successiva al meeting, “il presidente Powell confermerà che i tassi di interesse dovrebbero scendere nel corso dell’anno, forse in estate, se l’inflazione continuerà a diminuire come previsto dalla Fed. Non ci aspettiamo – ha ribadito – che il FOMC indichi quando la Federal Reserve inizierà a rallentare la riduzione del proprio bilancio” anche se è probabile che “in questo contesto, è probabile che il “punto” mediano rimanga a 75 punti base (bps) di tagli quest’anno”
Per gli analisti di eToro,
“Dopo le incertezze delle ultime sedute, sembra che i mercati stiano tornando ad aumentare le probabilità di un primo taglio dei tassi a giugno (attualmente poste al 60%), apparendo meno preoccupati per eventuali commenti “fuori dal coro” di Powell. Anche se mercati e Fed vedono entrambi lo stesso tasso alla fine dell’anno, non ci si aspettano troppe sorprese: se il taglio non arriverà a giugno, ci si aspetta comunque che avvenga nel corso dell’anno. Nonostante i mercati vedano solo 3 tagli rispetto ai 7 inizialmente previsti, ciò non ha scosso i listini azionari, portando beneficio agli investitori azionari, ma meno a quelli obbligazionari”.
Riflettori puntati anche sull’outlook economico. Come spiega in una nota, Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, “gli operatori di mercato monitoreranno attentamente le proiezioni economiche allegate per individuare potenziali aggiornamenti alle previsioni economiche per il 2024. Nonostante i recenti dati sull’inflazione più forti del previsto, si prevede che le proiezioni del FOMC su disoccupazione e prezzi nei prossimi tre anni e nel lungo periodo rimarranno sostanzialmente invariate”.
Ritornando sui dati macroeconomici recenti, “questi ultimi hanno evidenziato pressioni inflazionistiche ancora elevate (superiori alle aspettative di mercato) ma un leggero rallentamento nella crescita dei salari che nel medio periodo potrebbe portare a una riduzione dell’inflazione. Cifre contrastate che aumentano i dubbi dei membri del FOMC. La nostra view è che la FED sia intenzionata a tagliare i tassi per evitare i rischi di una recessione ma la decisione potrebbe avvenire solamente nel meeting FOMC del 30/31 luglio. Troppo rischioso al momento cambiare strategie monetarie con inflazione ben al sopra dell’obiettivo del 2%. Ci aspettiamo tre tagli nel corso dell’anno, tutti nel secondo semestre 2024″.
Le stime del mercato
Ieri, seduta in rialzo a Wall Street, in attesa della Federal Reserve. Il Dow Jones ha guadagnato 320,36 punti (+0,83%), lo S&P 500 è salito di 29,06 punti (+0,56%), il Nasdaq ha chiuso in rialzo di 63,34 punti (+0,39%).
Osservando i dati del CME FedWatch Tool, il mercato sconta con oltre il 99% delle probabilità una decisione di mantenere i tassi invariati. Intanto, per la prima volta, le possibilità di un primo taglio alla riunione di giugno, secondo il FedWatch Tool del Cme Group, sono scese sotto il 50%. Sempre secondo lo strumento del CME gli scenari più probabili nel 2024 sono quelli di un taglio compreso tra 75 e 100 punti base del costo del denaro. Il grafico dotplot che comprende le aspettative dei banchieri centrali sul livello dei tassi a fine 2024 potrebbe cambiare notevolmente queste aspettative.