![È il giorno della FED, cosa attendersi dalla prima riunione dell’era Trump](https://cdn.wallstreetitalia.com/u_t3N1rcSpga7Pd4OKNvWPbfKVw=/1280x720/smart/https://www.wallstreetitalia.com/app/uploads/2025/01/gettyimages-869487498-2.jpg)
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Fari puntati oggi sulla FED, che oggi alzerà il velo sui tassi di interesse. In questa prima riunione del 2025, nonché la prima nell’era Trump, che ha già segnalato di volere tassi di interesse più bassi, non sono comunque attese sorprese: si prevede che la Banca centrale americana manterrà i tassi invariati al 4,25%-4,50%. Sono di questa idea la maggior parte degli analisti che, almeno nei primi mesi del 2025, si attendono un atteggiamento più cauto nella sua politica rispetto alla Bce. La decisione sui tassi sarà resa nota oggi alle 20 italiane.
Le attese degli analisti
Dopo i tagli dei tassi per un totale di 100 punti base a partire da settembre scorso, gli analisti sono tutti d’accordo nel ritenere che la prima riunione di quest’anno segnerà una pausa nel ciclo di allentamento.
“I dati economici statunitensi si sono mantenuti relativamente positivi da quando la Fed ha iniziato il suo ciclo di riduzione dei tassi a settembre 2024, mentre i deludenti dati di crescita europei continuano a evidenziare le difficoltà cicliche e strutturali che la regione sta affrontando. Anche le implicazioni della politica commerciale della presidenza Trump stanno rafforzando le aspettative di una divergenza relativa nella crescita tra Stati Uniti ed Europa” dice Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, aggiungendo che i mercati si sono già mossi per riflettere una prospettiva meno accomodante della Fed, con appena un taglio dei tassi previsto nella prima metà del 2025.
Anche Paolo Zanghieri, senior economist, Generali Investments, spiega in una nota che nelle ultime settimane, la Federal Reserve ha chiaramente segnalato una pausa per valutare come i cambiamenti passati nel tasso dei fed funds abbiano influenzato il mercato del lavoro e l’inflazione. Secondo l’esperto, la Fed vorrà anche essere cauta poiché non ha una stima precisa del livello del tasso neutrale.
“Ci aspettiamo quindi che lasci invariato l’intervallo obiettivo per il tasso sui Fed funds” dice Zanghieri, aggiungendo che dichiarazione e la conferenza stampa post-riunione saranno un po’ più accomodanti rispetto alle aspettative, dato che le ultime stampe del CPI hanno mostrato notizie migliori sull’inflazione.
Alcuni funzionari della Fed hanno già considerato i dazi nelle loro previsioni, ma non è chiaro se gli ordini esecutivi o i commenti del Presidente Trump cambieranno le loro ipotesi sul tempismo o l’entità dei dazi e l’equilibrio dei rischi. Il restringimento quantitativo è vicino alla fine, ma non ci aspettiamo alcun cambiamento nel suo ritmo.
Le mosse future
Guardando oltre la riunione odierna, Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Asset Management, si dice convinto che nel 2025 la FED effettuerà altri due tagli dei tassi di 25 pb. Una tesi condivisa dalla maggior parte della comunità finanziaria, che tiene conto delle ultime dichiarazioni dei funzionari della Fed, che hanno indicato di voler tagliare i tassi di appena mezzo punto nel nelle otto riunioni di definizione delle politiche monetarie. Si tratta di una revisione al ribasso rispetto alla previsione di un intero punto percentuale (o di quattro tagli da un quarto di punto) formulata nelle proiezioni di settembre. Alcuni esperti mettono in conto un numero di tagli ancora inferiore (se non addirittura nessun taglio) per via delle incertezze legate alla politica e all’economica.
Il conflitto Trump-Powell
Oltre che sui tassi, l’attenzione degli investitori sarà concentrata anche sulle dichiarazioni del presidente Jerome Powell durante la conferenza. Nonostante sia stato lo stesso tycoon a nominarlo, nel 2028, Powell ha avuto un rapporto conflittuale con Trump durante il primo mandato del presidente nello Studio Ovale, e probabilmente gli verrà chiesto di rispondere alla richiesta del presidente di abbassare i tassi.
“L’ex presidente della Fed di Kansas City, Esther George, ha dichiarato venerdì in un’intervista alla CNBC: “La Fed deve seguire il suo mandato legislativo. “Il Congresso ci ha detto che è quello di portare i prezzi a un livello basso e stabile. Nel lungo periodo, questa istituzione deve pensare a questi obiettivi piuttosto che lasciarsi influenzare dai commenti esterni e dalle pressioni politiche che le arriveranno, come ha fatto per tutta la sua esistenza”.
Sempre a proposito della relazione Trump-Powell, lo scorso dicembre, in un’intervista a Nbc news, il neo-eletto presidente ha spiegato di non aver nessuna intenzione di rimpiazzare il capo della Federal Reserve, prima della fine del suo mandato a maggio del 2026. Dal canto suo, Powell ha spiegato che non avrebbe lasciato la presidenza della Fed Reserve anche se Donald Trump lo avesse chiesto.
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