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E’ IL MOMENTO D’ORO DI RED HAT, L’ANTI-MICROSOFT

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Uno dei fenomeni collaterali di ieri, legati ai guai legali di Microsoft, e’ stato il gran rialzo a Wall Street dei titoli Red Hat (vedi quotazioni interattive: RHAT). Si tratta del produttore del sistema operativo Linux, concorrente di Windows della Microsoft, che ovviamente sta beneficiando del verdetto con cui il giudice ha accusato il gigante di Seattle di monopolio. Red Hat (letteralmente Berretto Rosso) ha chiuso la seduta di lunedi’ in aumento del 21%, in su di 18 e 1/16, a quota 104. Ecco un’intervista a Robert Young, il fondatore e amministratore delegato dell’azienda, che ha sede a Raleigh, in North Carolina.

Domanda. Secondo lei cambiera’ qualcosa nel modo in cui la Microsoft conduce gli affari?

Risposta. In effetti il clima era migliorato e le cose erano diventate leggermente piu’ facili gia’ negli ultimi due anni, da quando cioe’ il ministero della Giustizia ha cominciato la sua indagine. Microsoft si sta comportando molto meglio. Ma non c’e’ dubbio, e nessuno puo’ confermarlo meglio di me che lavoro in questo settore da tanti anni: Microsoft ha giocato sempre molto aggressivamente in questo mercato.

D. Che significa ”aggressivamente”, nel caso specifico? Che ha fatto in concreto Microsoft per troncare ad esempio le gambe alla sua azienda, impedendole di competere, come dice il giudice?

R. Bhe’, non molto, in verita’, nei nostri confronti. Un paio di anni fa noi eravamo molto piccoli, e chiaramente al di sotto del radar del gigante di Seattle, ben lontano all’epoca dal preoccuparsi di noi. Ma non c’e’ dubbio: tutte le storie che sono state raccontate in questo processo anti-trust da parte di varie aziende, sono vere; ci sono eventi che tutti noi abbiamo vissuto, giorno per giorno, nell’ultimo decennio.

D. Lei si aspetta, alla luce della decisione del giudice, di vedere adesso una Microsoft piu’ malleabile e meno dura?

R. La decisione e’ simbolica in realta’ di un fatto di vitale importanza: da ora in poi il mercato avra’ la possibilita’ di scegliere, a favore di sistemi aperti e di standard aperti. Come appunto il nostro Linux. Per quanto riguarda cio’ che accadra’ nelle aule di giustizia tuttavia non so, non sono abbastazna esperto per parlarne.

D. Lei vorrebbe vedere la Microsft smembrata?

R. Bhe’, no. Mi piacerebbe vederla sottoposta – come dire? – a controlli di polizia. Il problema e’ che quando qualcuno e’ detentore di un monopolio sul mercato, e’ come se esercitasse esso stesso le funzioni di rispetto della legge sulla concorrenza. Ecco perche’ il monopolista puo’ estendere il suo monopolio comportandosi con estrema durezza nei confronti dei concorrenti. Dunque, se Microsoft sara’ messa in riga, benissimo. E’ pura competizione, e non fara’ che beneficiare il consumatore.

D. Qual e’ la strategia della vostra societa’, Red Hat?

R. Non pensiamo si possa combattere un monopolio giocando con le stesse regole del monopolista. Noi stiamo cercando di cambiare le regole che hanno retto fin qui l’industria del software. Cercheremo di stare sul mercato, anche tenendo conto dell’entusiasmo che si percepisce in questo momento nei nostri confronti, semplicemente presentando i maggiori benefici possibili al consumatore. Noi sappiamo che la gente ama le possibilita’ di scelta, e ama poter avere un controllo della tecnologia, senza esserne dominata.