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“E’ stanco, sta male e teme complotti”. WikiLeaks pubblicizza il Berlusconi che noi conosciamo gia’

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Adesso ovviamente tutti smentiscono, ma la pubblicazione dei documenti di Wikileaks è solo all’inizio: sono 652 quelli che riguardano in qualche modo il Cavaliere, una sessantina quelli analizzati dai quotidiani di mezzo mondo. Appena una decina, a oggi, quelli pubblicati integralmente. E un punto è già chiaro: come può il 14 dicembre l’esecutivo chiedere al Parlamento la fiducia quando nemmeno gli amici più stretti di Berlusconi si fidano di lui?

Ecco il documento dell’Ambasciata Usa a Roma tradotto:

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – 1 (C/NF) Nonostante la maggioranza del primo ministro Berlusconi è forte e nessuno è ancora in grado di prevedere il suo addio alla politica, una crescente lista di scandali, sentenze e problemi di salute lo hanno indebolito e portato alcuni dei suoi ex alleati ad avanzare pronostici sulla sua reale longevità. In un aspro clima politico, il dibattito sulle cospirazioni prevale su quello politico e distrae il governo dal perseguire, o sviluppare, una coerente agenda politica.

2 (SBU) Dopo una lunga primavera ed estate ricca di scandali personali e professionali, Berlusconi, di ritorno dalla pausa di agosto è apparso leggermente ringiovanito da un G8 di successo e dalla popolarità confermata dalla base. Tuttavia, la prima battuta d’arresto risale al 7 ottobre quando una corte civile ha deciso che la principale azienda della famiglia Berlusconi, la Fininvest, deve risarcire una azienda concorrente per 750 milioni di euro in quanto un avvocato della Fininvest avrebbe corrotto un giudice. Due giorni dopo la Corte Costituzionale italiana ha stabilito che una delle prime iniziative legislative dal 2008, che posponeva le indagini contro Berlusconi e alte cariche, era incostituzionale (REFTEL). Di conseguenza i magistrati italiani hanno di nuovo intrapreso diversi procedimenti penali che durano da tempo, uno dei quali riprenderà a novembre.

3 (C/NF) Due funzionari politici personalmente e politicamente vicini a Berlusconi, in conversazioni private con l’ambasciata, hanno recentemente descritto il Primo Ministro con parole molto simili. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta il 23 ottobre ha riferito all’ambasciatore che Berlusconi è “fisicamente e politicamente debole”, descrivendo il Berlusconi normalmente iperattivo come “non energico”. L’amico di lungo corso di Berlusconi, membro della commissione Difesa al Senato Gianpiero Cantoni, ha riferito a un funzionario il 22 ottobre che “siamo tutti preoccupati per il suo stato di saluteCopyright © Il Fatto Quotidiano. All rights reserved

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La dipendenza dall’energia russa, “accordi redditizi e di frequente non trasparenti tra l’Italia e la Russia e una stretta, relazione personale tra (il presidente del Consiglio) Silvio Berlusconi e (l’ex presidente Russo) Vladimir Putin hanno distorto la visione del primo ministro al punto di credere che le frizioni tra l’Occidente e la Russia siano causate dagli Stati Uniti e la Nato”. E’ quanto si legge in un nuovo cablogramma pubblicato da WikiLeaks, datato nel giugno 2009 e proveniente dall’ambasciata americana a Roma. Berlusconi, si legge nel cablogramma, ritiene che, agendo come mediatore, potrebbe ripristinare lo spirito di dialogo e collaborazione tra Europa, Stati Uniti e Russia, “ma alle condizioni della Russia”. Berlusconi “ha pubblicamente proposto di fare da mediatore con il presidente russo Medvedev e spera che gli darete (gli Stati Uniti) un segnale, anche piccolo, della vostra benedizione su questo”. “Invece, potete fargli sapere che crediamo che la questione della sicurezza della comunità transatlantica debba essere gestita dall’Alleanza e che gli Stati Uniti non sono preparati a sacrificare valori in cambio della stabilità di breve termine basata sulle promesse russe di buon comportamento. E che reagiremo quando la Russia passerà la linea rossa, ad esempio minacciando la sovranità degli stati vicini”, si legge nel documento. (Apcom)

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Oltre ai rapporti con la Russia di Vladimir Putin, anche la vita privata di Silvio Berlusconi è finita sotto la lente dell’ambasciata americana di Roma che nel’ottobre 2009 descrive un presidente del Consiglio “fisicamente e politicamente” indebolito dai ripetuti scandali, con un quadro clinico “disastroso” dovuto all’eccessiva passione per le feste e ossessionato da complotti orditi dai servizi segreti italiani.

Ma a rendere ancor più esplosive le rivelazioni consegnate da Wikileaks ad alcuni giornali internazionali, sono le fonti citate dall’ex ambasciatore Usa, Reginald Spogli: Gianni Letta, braccio destro del Cavaliere, e Gianpiero Cantoni presidente della commissione difesa del Senato e uomo da anni molto vicino al premier. Entrambi smentiscono categoricamente di essere le ‘gole profonde’ del diplomatico, ma le rivelazioni hanno l’effetto di una bomba atomica in una maggioranza già alle prese con mille fronti aperti.

A rivelare i documenti che citano Letta e Cantoni sono il londinese ‘Guardian’ e lo spagnolo ‘El Pais’. Il primo avrebbe riferito all’ambasciatore che Berlusconi “é fisicamente e politicamente debole” e “senza energie”. Il secondo, nel dirsi “preoccupato” per i risultati ‘disastrosi” dei test clinici, avrebbe imputato il precario stato di salute del Cavaliere alla sua “inclinazione ai festini”. Immediata e secca la smentita dei due diretti interessati: “E’ vero esattamente il contrario di quanto si legge”, è la secca nota del sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

“Di fronte alle voci ed alle insinuazioni che volevano un Berlusconi depresso e senza energia – sottolinea Letta -, ho sempre smentito tale circostanza e affermato la pura verità: e cioé, che il Presidente del Consiglio era ed è in piena forma”. Anche Cantoni nega di essere la fonte del diplomatico Usa: “Non ho mai rilasciato, né tantomeno commentato né con funzionari generici, né con ex ambasciatori americani, affermazioni come quelle riportate nei files riservati”, taglia corto il senatore del Pdl. Spogli, però, cita anche due episodi vissuti in prima persona dall’attuale ambasciatore americano, David Thorne: racconta che Berlusconi si è “brevemente assopito durante la prima chiamata di cortesia dell’ambasciatore in settembre”, mentre in un’altra occasione è apparso “distratto e stanco”.

In difesa del premier intervengono sia il suo legale, Niccolò Ghedini, che il suo medico personale, Alberto Zangrillo: il primo bolla i documenti come “rielaborazione di chiacchiere tratte dai giornali di sinistra”, il secondo si definisce lo stato di salute del Presidente del Consiglio paragonabile a quello di un “giovane adulto sano”.

Ma i documenti riportano anche altro. Cantoni avrebbe parlato dei timori del Cavaliere che dietro il ‘caso Noemi’ vi fosse una “trappola” dei servizi segreti italiani. A insinuare tali dubbi al premier sarebbe stato il ‘caso Marrazzo’. Anche la situazione familiare ha interessato l’ambasciata Usa: sempre Cantoni, infatti, avrebbe descritto il premier “schiacciato da preoccupazioni private” ed “escluso” dalla sua famiglia dopo la lettera di Veronica Lario a ‘Repubblica’.

Il tutto puntualmente annotato e trasmesso dall’ambasciatore Usa. Letta, invece, avrebbe parlato a Spogli di un’altra vicenda, altrettanto delicata: e cioé dei rapporti fra Berlusconi e Giorgio Napolitano. Dopo la bocciatura della Consulta del Lodo Alfano “Berlusconi ha accusato il presidente della Repubblica di lavorare contro di lui e ha reagito in modo emotivo contro il sistema giudiziario”, si legge nel report riservato.

Spogli parla anche di uno “scoppio d’ira” di Berlusconi che ha portato a relazioni “gelide” con il capo dello Stato, che però hanno l’unico effetto di farlo apparire “debole”. Insomma i documenti confidenziali in mano a Wikileaks (sarebbero ben 652 quelli relativi a Berlusconi) scuotono ancora la politica italiana. E se l’opposizione punta soprattutto sui rapporti con la Russia per chiedere al premier di chiarire in Parlamento, è dentro il Pdl che le presunte ‘soffiate’ di Letta fanno discutere. Anche se, naturalmente, rigorosamente dietro le quinte. (Ansa)