ROMA (WSI) – Dalle manifestazioni degli studenti in strada al Web: la protesta dei precari italiani continua e diventa un grande tema di discussione su scala nazionale.
Si sta diffondendo dallo scorso venerdì sulla Rete il fenomeno del “Social Meeting”, il primo sciopero sociale contro il precariato organizzato sui social media.
L’evento si preannuncia un successo. In occasione dello sciopero generale fissata per il prossimo 14 novembre, sono fino a oggi oltre 1.200 gli account coinvolti nel movimento di protesta su Twitter. L’obiettivo è dire ‘no’ al Jobs Act e alla precarietà del mondo del lavoro.
“A fronte di una disoccupazione giovanile in costante aumento e a una precarietà dilagante – scrivono gli organizzatori – il governo ci chiede fiducia e una delega in bianco. Il premier Renzi e il ministro del Lavoro Poletti hanno presentato la loro ricetta per superare la crisi: un mercato del lavoro più flessibile per stimolare una nuova occupazione, rinunciando a ogni forma di tutela e garanzia”.
Per partecipare un utente può anche caricare un avatar di protesta come icona del proprio profilo online.
“Dicono di farlo a nome dei precari e dei disoccupati. Ai ministri rispondiamo che non è solo la disoccupazione che ci affligge, ma la sottoccupazione, l’incertezza del salario, il ricatto del lavoro volontario mascherato da formazione”.
A Roma intanto, sotto slogan come “Da Firenze a Roma, smontiamo il modello Renzi-Farinetti. Stop Jobs Act”, continua il presidio partito l’11 ottobre in solidarietà ai precari di Eataly all’interno l’azienda distribuisce questo.
“Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario, assieme agli altri nodi che compongono il Laboratorio romano per lo sciopero sociale, hanno preso parte alla mobilitazione, connettendo la protesta contro il modello-Farinetti al rifiuto del Jobs Act. Un’altra tappa verso lo sciopero sociale del 14 novembre”, dice un blogger che ha preso parte all’iniziativa di protesta.