ROMA (WSI) – La banca d’investimenti Tamburi Investment Partners si è comprata un pezzo di Eataly. Per l’esattezza una quota pari al 20% della creatura creata da Oscar Farinetti e, per aggiudicarsela, ha sborsato la bellezza di 120 milioni di euro.
Un’operazione che da l’idea di quanto l’azienda che è una vetrina del made in Italy dal punto di vista alimentare possa valere sul mercato. Semplicemente moltiplicando per 5 la cifra pagata da Tamburi si arriva infatti a 600 milioni di euro ma, spesso, le quote di minoranza hanno un valore inferiore a quelle di maggioranza e così, quei 600 milioni, potrebbero essere una stima per difetto.
“L’abbiamo fatto per due motivi – ha spiegato Farinetti -: futura quotazione in borsa, che ci piacerebbe raggiungere entro il 2017, dove l’esperienza del team Tamburi potrà essere fondamentale e per mettere liquidità in azienda, visto l’importante piano di sviluppo italiano ed estero previsto nei prossimi anni”.
I soci di Eataly hanno condiviso con Tamburi l’obiettivo di quotare la società in borsa nel 2016/2017, spiega una nota, “subordinatamente alle condizioni dei mercati finanziari”, al fine di renderla “una public company globale che, pur con un profilo sempre più internazionale, possa continuare a rappresentare l’italian lifestyle con ancora maggior forza, grazie ai benefici finanziari e di visibilità della quotazione”. L’investimento di Tamburi è stato realizzato attraverso Clubitaly, newco creata appositamente per l’operazione e partecipata al 30% da Tip e al 70% da family office soci storici di Tamburi.
Advisor dell’operazione sono stati Bnl-Bnp Paribas e Unicredit Group. Eataly, fondata nel 2003 ad Alba da Oscar Farinetti e attiva nella distribuzione e commercializzazione a livello globale di prodotti dell’eccellenza enogastronomica italiana, punta quest’anno a un fatturato consolidato intorno a 400 milioni di euro (esclusi i franchisee) e a un ebitda di circa 45 milioni, dopo aver mostrato nel 2010-2013 una crescita media annua di fatturato ed ebitda rispettivamente di oltre il 33% e il 75%.
Nel prossimo è prevista l’apertura di nuovi store a Los Angeles, Washington, Boston e New York-World trade center, dopo i 30 già operativi in Italia, Stati Uniti, Medio ed Estremo Oriente, mentre sono già state contrattualizzate le prossime aperture di Mosca, San Paolo del Brasile e Londra.
E’ confermata, inoltre, l’apertura il 18 marzo di un punto vendita di 5.500 metri quadrati al teatro Smeraldo di Milano, con 13 luoghi di ristorazione monotematica, un ristorante stellato, cinque spazi di produzione artigianale a vista e una grande enoteca con le migliori etichette italiane.
(RaiNews24)