NEW YORK (WSI) – Con il nuovo millennio sembrava che l’oro fosse passato di moda come asset rifugio delle banche centrali.
Tra gennaio del 2000 e marzo del 2009, le banche centrali hanno difatti ridotto le loro riserve aureee di più di 114 milioni di once troy.
Da allora, probabilmente anche per via del rimbalzo dei prezzi del metallo preezioso e della crisi finanziaria, le banche hanno costantemente aumentato le loro riserve dell’asset sicuro.
I dati sono quelli pubblicati mensilmente dal Fondo Monetario Internazionale sul suo sito. Le ultime cifre risalgono a un mese fa, fine febbraio.
L’Italia è terza dietro a Germania e Stati Uniti, che staccano tutti con 261,5 milioni di once troy, unità di misura britannica. La Francia chiude la top 4, che detiene più del 50% di tutte le riserve mondiali di oro al mondo.
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Tuttavia a determinare il clamoroso ritorno in auge delle riserve auree non sono stati i paesi industrializzati sopra citati bensì le nazioni in via di Sviluppo. A Russia, India, Turchia, per esempio, si deve il 60% della variazione positiva mondiale dalla crisi di 6 anni fa al mese scorso.
(DaC)