NEW YORK (WSI) – Investire in bitcoin non è un gioco da ragazzi. Fatto rientrare nella categoria degli “investimenti alternativi”, alla stregua di hedge funds, private equity, real estate e coomodity, per il rischio implicito, la moneta elettronica è spesso considerata uno strumento finanziario ad uso esclusivo degli addetti ai lavori.
Qualcosa sta cambiando. Jack Tatar, ex gestore e autore del libro “Safe 4 Retirement: The Four Keys to a Safe Retirement”, in un recente articolo sul sito finanziario americano MarketWatch, ha affermato di aver investito in Bitcoin, “seguendo la regola che in ogni portafoglio dovrebbe esserci una, anche se piccola, fetta di investimenti alternativi”. Questi ultimi sono utilizzati nei modelli di asset allocation come un modo per diversificare, e in molti casi, di limitare la volatilità causata dalle oscillazioni del mercato. La maggior parte degli investimenti alternativi hanno una bassa o nessuna correlazione con azioni e obbligazioni.
Ma come investire in bitcoin? “La difficoltà che ho avuto nel trovare un adeguato veicolo di investimento bitcoin per un piano di pensionamento dimostra che investire nella moneta elettronica è uno strumento rischioso al pari di tutti gli investimenti alternativi” dice Tatar, suggerendo di guardare al fondo d’investimento con base Usa dedicato esclusivamente ai Bitcoin, chiamato Bitcoin Investment Trust. Si tratta sostanzialmente di un fondo fiduciario, strutturato come un open-ended fund, ossia un fondo d’investimento collettivo in grado di emettere e riscattare azioni in qualsiasi momento.
Le quote del Bitcoin Investment Trust disponibili esclusivamente per gli investitori autorizzati tramite una piattaforma gestita da SecondMarket, sembra che “potrebbe presto essere disponibile anche per l’investitore privato”, conclude l’esperto.