Società

Ecco come il PD dilapida i nostri soldi

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – L’onorevole Ettore Rosato, tesoriere del gruppo PD alla Camera dei Deputati, ha (genericamente) messo nero su bianco i conti del gruppo dei Democratici di Montecitorio. Lo ha fatto due giorni fa con una lettera di precisazione pubblicata da Il Giornale. Si scopre così che il PD, nel 2011, ha ricevuto dalla Camera, nella formula “contributi ai Gruppi parlamentari”, la somma di 9.550.550 euro (9,5 milioni) di cui (precisazione del tesoriere) l’87% assorbito dalle spese per il personale, la bellezza di 102 dipendenti.

Rosato tuttavia ha dimenticato di fornire un altro numero, che è 205, ovvero il plotone dei parlamentari attualmente iscritti al Gruppo. Questo per completezza di informazione.

Non è un mistero che i contributi ai gruppi vengano erogati in misura proporzionale al numero dei componenti. Calcolatrice alla mano, quel partito spende 8.308.978 euro per i propri dipendenti. Dividendo quest’ultima cifra per 102 si approda a 81.460 euro a testa. Questo nella scienza del pollo cara a Trilussa, ma in realtà ci sono ottimi motivi per ritenere che dentro il “carrozzone PD” (1 dipendente ogni 2 deputati) ci siano parecchie sperequazioni nell’assegnazione degli stipendi.

Il bengodi ha i suoi costi. Qui siamo al livello di sperpero sistematico, con i soldi nostri. Il PD ha largamente superato i livelli della famigerata FAO (agenzia Onu) il cui bilancio viene risucchiato per metà dal “cost of the staff” (ovvero costo per il personale).

Rosato confida d’aver dato notizie utili. Certo che lo sono. E noi di Wall Street Italia (che diffidiamo in via preventiva di tutti i partiti, colpevoli in un modo o nell’altro dell’attuale tragedia italiana di crollo economico e corruzione sistemica) ce ne siamo accorti, altroche’. Ma siccome questo signore amministra i mega-fondi di un gruppo che si prepara a contare qualcosa (?) nelle prossime elezioni del 2013, e che si dice fiero paladino dell’open data e dell’agenda digitale (in queste ore al Consiglio dei Ministri) da loro ci si aspetterebbe un passo in più e un poco più di intelligenza e strategia politiche, visto che aspirano a governare.

Bene: si vorrebbe allora conoscere la composizione (con tutti i nomi) dell’organigramma del PD. Non facciamoci distrarre dai ladri idioti come Fiorito del PDL (o quanto resta di quel partito). Vogliamo conoscere nel dettaglio non solo i nomi ma le figure professionali e relativi compensi di tutti gli stipendiati del PD. Non è una richiesta maleducata da parte nostra ma solo un modo trasparente di chiamare le cose con il loro nome.

Il tesoriere del PD, signor Rosato, dopo aver chiesto autorizazzione al suo capo, il segretario del PD Pierluigi Bersani, rendendo pubblica questa informazione tramite Wall Street Italia otterrebbe due risultati immediati:

1) Sgretolerebbe in un secondo il muro di sospetti e maldicenze;

2) Innaugurerebbe, per primo, una stagione INDISPENSABILE di trasparenza come metodo di lavoro.

Prenda il coraggio a 4 mani, onorevole Rosato, basta che lei ci scriva una email. Guardi che il suo silenzio equivale ad un’auto-condanna, non chiarire equvarrebbe a un’auto-certificazione di pratiche sospette. Ricordi che per i 450.000 visitatori unici (al mese) di Wall Street Italia, voi politici, tutti, siete colpevoli a priori fino a prova contraria, cioè fin quando non provate la vostra innocenza.