Società

Ecco come Pimco terrorizza noi poveri europei indebitati

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Bisogna ammetterlo. Si rischia di restare a bocca aperta con le continue dichiarazioni in arrivo di Pimco sulle prospettive che l’Europa, nel mezzo della crisi in cui si trova, ha di fronte a se’.

Stando a quanto riportato dal Financial Times, il piu’ grande fondo obbligazionario al mondo ha alleggerito il proprio portafoglio vendendo debito greco e portoghese ma nello stesso articolo il portfolio manager Ramin Toloui ha riferito che l’intervento della Banca centrale europea nel mercato dei bond potrebbe rivelarsi un “boomerang” (leggere larticolo pubblicato in Italia da WSI Tutti vendono i debiti PIIGS. Gli interventi BCE un potenziale boomerang). Insomma, un’arma a doppio taglio che otterra’ l’effetto contrario rispetto alla volonta’ dell’istituto guidato da Trichet: tutti vendono obbligazioni, tanto c’e’ la Bce.

Parole, quelle dell’esperto, che fanno impressione. Nel fine settimana il numero uno di Pimco Mohamed El-Erian ha scritto un’altra nota per la sezione Alphaville dell’FT in cui ha di fatto invitato l’Europa a sciogliersi, definendola come la soluzione piu’ semplice: “si, non e’ facile cambiare rotta, specialmente dopo le lunghe negoziazioni non prive di compromessi tra Bruxelles e Francoforte del fine settimana scorso. Si, il rischio di uno sfaldamento immediato e’ reale. Questo rappresenta la cosa giusta da fare per la salute a lungo termine dell’Europa e dell’economia globale. Facciamo in modo che abbiano la meglio il coraggio e la visione, invece di espedienti di breve periodo”.

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E cosi’ dopo essersi liberato a piene mani del debito della Grecia, il capo del piu’ potente e influente fondo obbligazionario suggerisce ad Atene di optare per una soluzione a meta’ strada tra bancaotta e ristrutturazione. Senza per altro aspettare troppo anche se una simile scelta comporta rischi materiali di un immediato scompiglio (incluso quello dell’Ue, ovviamente).

Puo’ essere interessante confrontare i toni che Pimco utilizza ora, in Europa, a quelli adottati nel mezzo della crisi Usa. Basta andare a ripescare il consueto report mensile firmato Bill Gross datato marzo 2009, nel pieno della crisi dei mercati. Il famoso esperto auspicava misure governative radicali e sosteneva che il largo ricorso alla “nazionalizzazione delle banche” non avrebbe aiutato ad affrontare i problemi.

Alla fine, Gross fornisce i suoi preziosi consigli di investimento. Quello che segue potrebbe essere la trascrizione di un immaginaria testimonianza a Capitol Hill.

Domanda: in questa crisi, dove posso mettere i miei soldi?

Risposta: consiglierei di raggiungerci nel corso della conferenza con i clienti che si terra’ il mese prossimo a Newport Beach, sempre che Lei non sia troppo occupato qui a Washington. Il tema ha come titolo “Evoluzione o rivoluzione – Il futuro dell’investire”. Niente golf o vino, solo qualche cheeseburger e interessanti conversazioni. Sono sicuro che sottolineeremo il tema quanto mai attuale di “stringere la mano allo Zio Sam”, comprando agenzie legate ai mutui e altre aree parte della politica di aiuti del governo per il mercato del credito. Ma parleremo anche del futuro dell’azionario, delle operazioni a debito, della globalizzazione e della de-globalizzazione e del perche’ puntare sui redditi garantiti potrebbe essere il modo migliore per investire in questo contesto economico e finanziario di crisi. Sa una cosa, Signora senatrice, se non puo’ farlo rendero’ contro nel mio Investment Outlook del mese prossimo.

Stringere le mani allo zio Sam (tradotto: allo stato americano), ha dato prova di essere una bella scommessa. Ma in Europa non c’e’ alcuno zio Sam a cui stringere la mano. C’e’ la zia Merkel e lo zio Jean-Claude e lo zio Barroso e dieci altri possibili zii.

Se l’Europa avvesse qualcuno in particolare cui stringere la mano, quel qualcuno potrebbe essere in grado di risolvere i problemi facilmente.