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ECOFIN, NIENTE EARLY WARNING PER L’ ITALIA

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Non ci saranno problemi per l’Italia alla riunione odierna dell’Ecofin (il consiglio che ragguppa i ministri economici e finanziari dei Paesi dell’Ue) chiamata oggi a controllare lo stato dei conti pubblici italiani a rischio di uno sforamento del rapporto del 3% tra deficit e Pil nel 2004, cosa vietata dal trattato di Maastricht.

I ministri delle finanze di Eurolandia, riuniti stamattina a Bruxelles, avrebbero infatti deciso di non accogliere la proposta della Commissione Ue per l’ammonizione preventiva (early warning) per rischio deficit eccessivo nei confronti dell’Italia, prendendo atto delle misure aggiuntive di bilancio presentate dal premier Silvio Berlusconi. La decisione sarà formalizzata nel pomeriggio, ma è stata anticipata dal ministro delle Finanze francesi Sarkozy. «L’Italia – è il resoconto del ministro -ha preso un certo numero di misure, per 5 miliardi di euro, di tagli e prelievi, più altri due miliardi». A un giornalista che gli chiedeva se tali misure fossero sufficienti per evitare l’early warning, la risposta di Sarkozy è stata affermativa.

«L’Italia ha chiaramente detto che la manovra sarà fatta entro 10 giorni» ha aggiunto successivamente il ministro delle Finanze austriache Carl-Heinz Grasser.

CLIMA POSITIVO – Il clima fin dal mattino è stato «molto positivo» e fonti diplomatiche avevano fatto sapere che non ci saranno difficoltà per l’Italia».

Le fonti diplomatiche hanno riferito dei risultati della riunione del comitato Ecofin, che riunisce alti funzionari dei ministeri delle Finanze dell’Ue e della Commissione europea, tenutasi questa mattina a Bruxelles, ed hanno sottolineato che l’incontro «è andato molto bene per l’Italia».

Il Consiglio dei ministri delle Finanze e dell’Economia dell’Ue ha quindi deciso di rimandare l’ammonizione preventiva (early warning), proposta dalla Commissione europea, per lo sforamento del tetto del 3% previsto nei conti pubblici italiani 2004 se non ci saranno misure correttive. Alla riunione partecipa il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in sostituzione di Giulio Tremonti dimessosi sabato pomeriggio, in veste di ministro dell’Economia ad interim.

MANOVRA – La manovra che Berlusconi presenta ai colleghi vale nel complesso 7,5 miliardi di euro, anche se il decreto vero e proprio varrà 5,7 miliardi di euro e sarà in grado da solo di abbattere più di 0,4% punti di deficit. A questo si aggiungeranno altri interventi di carattere amministrativo, per un valore attorno a 2 miliardi di euro.

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