ROMA (WSI) – Prima della crisi, nella classifica delle economie di tutto il mondo, l’Italia occupava il quinto posto in termini nominali vale a dire tenendo conto dei prezzi del PIL (prodotto interno lordo) misurati in valuta locale (ovvero l’euro) e convertito nella valuta degli Stati Uniti, il dollaro Usa. Ora – secondo un calcolo che nessuno in Italia si e’ preso la briga di fare – il nostro paese è sceso all’8° posto, con un calo di 3 posizioni stimate stante il PIL 2014 aggiornato ieri dal Fondo monetario internazionale (FMI), pari in totale a 2.129 miliardi di dollari. Wall Street Italia pubblica questi dati dopo averli trovati sul quotidiano spagnolo El Pais, da cui sono tratte le tabelle in pagina.
Se poi la classificazione viene elaborata tenendo conto dell’effettivo potere di acquisto dell’euro in loco, e cioe’ dei prezzi correnti di beni e servizi non soggetti al commercio internazionale, allora l’Italia sprofonda addirittura al 12° posto, a quota 2.065 miliardi di dollari.
Quest’anno nella classifica delle economie mondiali ci ha superato di slancio il Brasile, mentre ci precedono nell’ordine (vedi tabella 2 a fianco): Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Francia e Regno, con Russia e India che incalzano e stanno per doppiarci.
Infatti, le proiezioni del Fondo Monetario per i prossimi anni mostrano che nel 2018 la classifica subira’ ulteriori sconvolgimenti, con ingresso di nuovi paesi e penalizzazione ulteriore per quelle economie europee gravate dal debito e penalizzate dalla recessione e dai programmi di austerity Ue imposti dalla Troika.
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Il rapporto deficit-pil dell’Italia si attesterà al 3% nel 2014, per poi calare al 2,3% nel 2015. Lo afferma il Fmi, sottolineando che il deficit continuerà a scendere, attestandosi all’1,2% nel 2016 e allo 0,8% nel 2017, fino a raggiungere lo 0,4% nel 2019. Il debito si attesterà al 136,7% del pil nel 2014, per poi calare al 136,4% nel 2015.(Ansa).
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ROMA (WSI) – “L’Italia, con le condizioni attuali, non è un paese per cui si possa assicurare un futuro radioso, o quantomeno sereno”: è quanto ha detto il direttore esecutivo Fmi, Andrea Montanino, presentando il country report sul nostro paese. “La crescita potenziale dell’Italia di fatto – ha detto – crolla per gli anni futuri, siamo inchiodati allo 0,5%”.
Piano riforme audace e ambizioso, agire in fretta
Il piano di riforme dell’Italia “è audace e ambizioso, ma bisogna agire in fretta per implementarlo”: così il capo missione per l’Italia del Fmi, Kenneth Kang, secondo il quale “il debito pubblico è sostenibile ma il paese resta vulnerabile sui mercati”.
Per la crescita, “bisogna ridurre le tasse sul lavoro, fare investimenti pubblici e rendere la revisione della spesa parte integrante del budget. La spesa pensionistica è troppo alta e un taglio della spesa pubblica deve passare per un taglio della spesa previdenziale”. (ANSA)