NEW YORK (WSI) – Con grande stupore degli economisti, la ripresa dell’economia mondiale successiva alla crisi del 2008 è stata molto più debole delle attese. Questo nonostante l’enorme liquidità iniettata negli ultimi anni nel sistema da parte delle banche centrali mondiali.
Una situazione non prevista dagli esperti, in quanto generalmente stimoli fiscali e politiche monetarie espansive generano crescita economica, che a sua volta spinge in alto ancora di più il Pil. Questa è la teoria. In realtà, la conseguenza di tutto questo è stato che i prezzi dei principali asset si sono gonfiati, ma l’economia mondiale ha continuato ad arrancare.
Il messaggio arriva dagli economisti dalla banca di investimenti francese, Natixis, che in un report recente prevedono per l’economia mondiale sia ad un passo da una recessione strutturale “Considerando il vero tasso di crescita della Cina e non il tasso ufficiale, la crescita mondiale nel secondo trimestre del 2015 sarebbe solo il 2%” si legge nel report.
Questa “crescita lenta, vicina ai livelli di recessione, è dovuta a persistenti cause strutturali “, spiega il rapporto. Non è dunque causata da normali fluttuazioni cicliche, ma da “problemi persistenti che sono specifici per ogni area”.
Tra i segnali da non tralasciare, Natixis cita:
1 – La perdita di competitività della Cina;
2 – Calo del potere di acquisto dei giapponesi;
3 – Flessione generalizzata nei paesi emergenti della produzione industriale;
4 – Crollo dei prezzi delle materie prime, che sta colpendo l’export dei paesi produttori;
5 – Frenata dal settore energetico Usa per via del calo dei prezzi delle materie prime (petrolio in testa);
6 – Basso livello di investimenti nella zona euro.
(mt)