Economia

Economia sta peggiorando: lo dicono i grafici

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NEW YORK (WSI) – Molte volte per avere un’analisi sintetica ma completa della situazione economica reale basta un grafico o un indice. I mercati fanno molto affidamento sull’andamento del Baltic Dry Index, del Pil nominale oppure del mercato occupazionale. Ma il segnale di una tendenza al ribasso che sta mandando l’indice delle sorprese economiche di Citigroup (CESI) non va sottovalutato.

L’indice viene calcolato mettendo in relazione i dati macroeconomici pubblicati con le previsioni degli economisti. Quando i dati “sorprendono” in positivo gli analisti, il CESI cresce, se invece i dati sono peggiori delle attese, l’indicatore cala. Lo spaccato attuale è allarmante. Anche se non certifica l’arrivo di una recessione, il trend da quest’anno è negativo per tutte le aree principali prese in esame.

Come si vede bene nel grafico sotto riportato, ad eccezione degli Stati Uniti tutti gli indici delle principali regioni del mondo, mercati emergenti, area europea, sono in fase discendente e al contempo anche sotto lo zero, che viene ritenuta il livello di neutralità. Anche quello relativo alle “economie principali” (delineato in rosso) è finito sotto quell’area nel 2016.

In Europa e paesi in via di Sviluppo, in particolare, la tendenza dell’economia è indubbiamente negativa. In bianco si nota la ripresa costante degli Stati Uniti, una delle sole regioni a registrare un miglioramento e riavvicinarsi allo zero. L’Eurozona (linea gialla) è in netto ritardo. L’andamento del Giappone, in cui si vede chiaramente l’effetto delle droghe monetarie a metà 2015, è tracciato dalla linea azzurra.

Indice CESI