La fine del programma di acquisto di bond della Bce, il cosiddetto QE, potrebbe essere rimandata. Questo perchè gli ultimi segnali in arrivo dall’economia della zona euro mostrano segnali di cedimento, sollevando dubbi sul futuro della politica monetaria.
Sono sempre più numerosi gli analisti che non escludono quindi che il QE andrà oltre la sua naturale scadenza di settembre. Nulla è stato ancora deciso. Molto infatti dipenderà dai dati in uscita nelle prossime settimane. Ma rispetto a qualche mese fa la situazione appare cambiata.
“Pensiamo che (un’estensione del QE) sia possibile”, ha detto Bill Blain, strategist di Mint Partners, alla CNBC, speciifcando che “saranno decisive le prossime serie di dati, in particolare quelli relativi al PMI. Se i dati continueranno ad essere deboli, la Bce rimarrà in modalità di attesa”.
Il presidente della BCE Mario Draghi non ha fornito alcun indizio sul futuro del QE durante una conferenza stampa di aprile. Gli analisti si attendono i dettagli sul futuro del programma di acquisto di attività mensili da 30 miliardi di euro al più tardi entro luglio.
Secondo Bert Colijn, economista senior di ING, i recenti dati sull’euro “rendono difficile per la BCE muoversi in modo piuttosto aggressivo al momento”, aggiungendo che il sentimento di euforia visto in Europa lo scorso anno non sarà replicato quest’anno.
“Pensiamo che un’estensione (QE) sia sempre più probabile”, ha detto Colijn, aggiungendo che tale estensione potrebbe durare fino a dicembre, o addirittura fino al 2019.
Alcuni sostengono che un’estensione al prossimo anno sarebbe plausibile solo se i dati macro dovessero diventare significativamente più deboli.