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Economia Usa: la strada e’ in salita

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L’economia Usa sta migliorando, ma per avere una piena ripresa c’e’ ancora molta strada da fare. Lo sostiene il presidente della Fed Ben Bernanke.

“C’e’ ancora molta strada da fare per avere una piena ripresa della nostra economia – dice Bernanke – e molti americani sono alle prese con la disoccupazione, i pignoramenti e la perdita di risparmio”.

Bernanke ha inoltre ribadito che la Fed e’ dell’opinione che l’inflazione restera’ sotto sotto controllo nei prossimi due anni e che le aspettative di inflazione sono stabili.

Riferendosi alle banche, Bernanke dice che le perdite sui prestiti sembrano aver raggiunto un picco, ma aggiunge che i bilanci di molte banche restano in difficolta’ proprio a causa dei cattivi prestiti.

Il presidente della Fed resta dunque prudente sui futuri scenari dell’economia Usa, appesantita dalla mancanza di fiducia alimentata dalle pessime condizioni di lavoro.

La recessione ha bruciato 8,5 milioni di posti di lavoro, ”ci vorra’ un considerevole lasso di tempo per riassorbirli”. Cosi’, nel suo intervento alla Southern Legislative Conference, il numero uno della Fed avverte come ci sia ”ancora tanta strada per una piena ripresa economica”.

Il vincolo piu’ stringente resta il mercato del lavoro, la disoccupazione deprime la domanda di consumi, da cui dipende circa il 70% del Pil a stelle strisce. Si notano dei segnali positivi,l’economia ha smesso di bruciare posti di lavoro e, nel primo semestre del 2010 e’ tornata a crearli.

Ma ”100 mila nuovi posti di lavoro al mese sono insufficienti a ridurre materialmente il tasso di disoccupazione” ha sottolineato Bernanke. La crisi del mercato del lavoro blocca anche il settore immobiliare, ”che resta debole, l’eccesso di offerta e i pignoramenti pesano sui prezzi delle abitazioni di vecchia e nuova costruzione”, ha detto il banchiere centrale. Fondamentali economici deboli e condizioni restrittive nell’accesso al credito penalizzano anche il settore immobiliare commerciale.

Nei mesi scorsi, il contributo offerto dal settore finanziario internazionale alla ripresa economica e’ stato meno forte a causa della crisi del debito sovrano della Grecia.

Pero’ le misure prese per aiutare Atene, i fondi stanziati in Europa per fronteggiare nuove crisi, le misure di contenimento dei deficit pubblici e i risultati degli stress test sulle banche del vecchio continente hanno, secondo il presidente della Fed ”contribuito comunque a ridurre le preoccupazioni” sul settore finanziario dell’Eurozona.

Sono migliorate anche le condizioni del sistema finanziario Usa, ma le perdite delle banche sui crediti ”sembrano non aver ancora toccato il massimo. E’ stato rafforzato il patrimonio bancario, ma molte banche continuano a confrontarsi con un ampio volume di crediti problematici’, ha osservato Bernanke.

Confermata, infine, la previsione di una pressione inflazionistica, 1% nei primi sei mesi del 2010 e molto contenuta nei prossimi due anni.