LONDRA (WSI) – Il Regno Unito farebbe bene ad abbandonare la nave europea che sta per affondare e la città di Londra prospererà di più in un mondo lontano dall’Unione Europea. Lo ha detto Jim Mellon del gruppo Burnbrae, un gestore di fondi multi milionario che è favore della Brexit.
Ma ciononostante alla fine il Regno Unito rimarrà a fare parte dell’Ue “per un soffio”. Gli ultimi sei sondaggi danno in media il fronte del “Remain” in vantaggio di appena due lunghezze, 51% contro 49%.
“Francia e Italia sono in una trappola del debito. Questo porterà a una rottura dell’Europa e il Regno Unito prosperà maggiormente da solo che a bordo del Titanic”. Ciò costerà caro anche al Regno Unito, ha riconosciuto il fund manager, parlando di 100 miliardi di sterline.
David Blake, Professore di economia alla Cass Business School di Londra, è un altro personaggio di spicco e preparato a favore della Brexit. L’economista sostiene che negli ultimi rapporti ufficiali pubblicati il governo britannico abbia di proposito “grossolanamente esagerato” l’impatto economico di un possibile Brexit.
Blake, un convinto filo europeo amante dell’Europa, dice che due cose in particolare gli hanno fatto cambiare idea. La mancanza di democrazia in Europa e la delusione per i rapporti del Tesoro che hanno gonfiato i costi dell’ipotesi di abbandonare l’Europa Unita. “Le pressioni internazionali sono state intollerabili perché Londra rimanga nell’Ue, dal presidente Usa, al presidente cinese, all’Fmi, alla Banca Mondiale, alla NATO. Questo è stato molto controproducente”.
Euro sta distruggendo l’Europa e presto collasserà
“Sono anche preoccupato per la carenza di democrazia in Ue e questo spinge le persone agli estremismi politici – verso la destra in Polonia, Ungheria e Francia, verso la sinistra in Spagna e Grecia”, secondo l’economista. “Siamo entrati a far parte del mercato comune nel 1975 – non abbiamo mai deciso di far parte di un’unione politica. Non è necessario essere in un’unione politica per avere una buona partnership commerciale“.
Stando alle previsioni del governo britannico, la Brexit avrà un impatto economico negativo sui risparmi e redditi delle famiglie, causando una perdita di almeno 4.300 sterline entro il 2030. Blake, un economista indipendente con 40 anni di esperienza, contesta queste stime e dopo un’analisi approfondita afferma che le previsioni citate non tengono conto del commercio del Regno Unito con il resto del mondo.
Inoltre nonostante il no all’Europa, Londra ritornerebbe in controllo delle proprie leggi senza dover rinunciare a un buon rapporto commerciale e diplomatico con il resto dell’Unione Europea. “L’Ue è diventata troppo burocratica e caotica – cercare di accontentare 28 pesi finisce per non accontentare nessuno”.
Un’altra speranza che nutre Blake è che la Brexit aiuterà e spingerà gli altri cittadini europei a tornare anche loro alla democrazia e sovranità. “È semplicemente buon senso economico. L’euro sta distruggendo l’Europa e presto collasserà”. Sono opinioni come questa che fanno paura al governo di Cameron e alle élite europee e che i media mainstream stanno prontamente censurando.