Il mondo della finanza viene spesso confinato, anche nell’ambito giornalistico che dovrebbe essere divulgativo per definizione, ad un gruppo di iniziati in grado di capire un gergo specifico e un’articolata serie di concetti.
Avvicinarsi a questa realtà richiede spesso una certa fatica, inutile nasconderlo. “L’investitore consapevole”, scritto e pubblicato dall’Head of Sales di Azimut Wealth Management, Mauro Massironi, punta a ridurre il più possibile queste difficoltà iniziali. Fornendo i concetti chiave con la brevità di un libro sotto il centinaio di pagine, Massironi si pone l’obiettivo di mettere in mano ai “non iniziati” gli strumenti per cominciare a investire.
Le basi della finanza e dell’economia
Per farlo in modo “consapevole”, però, non si possono non conoscere i concetti di base: l’inflazione, la volatilità, le principali componenti dei vari portafogli come azioni e obbligazioni, ma anche come allocare queste componenti in una strategia.
Il percorso affronta anche le trappole della finanza comportamentale: quegli atteggiamenti inconsapevoli che rischiano molto spesso di provocare scelte di investimento sbagliate. Ad esempio l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità, che spinge gli investitori a rischiare come in un casinò o anche il suo opposto, la paura di perdere tutto, che blocca qualsiasi decisione facendo perdere più denaro di quanto non si pensi.
L’approdo finale del libro è che un consulente finanziario sarà un supporto prezioso in questo viaggio. E’ vero, purtuttavia, che per la maggioranza delle persone “fare tutto da soli” non è la scelta più conveniente.
Come scegliere un buon consulente: questa è la parte difficile. Secondo Massironi, l’advisor deve saper spiegare un processo di investimento.
“Significa darvi evidenza di come è arrivato alla determinazione del portafoglio che vi propone, sulla base di uno o più incontri conoscitivi”, ha affermato l’autore. “Fate caso alle domande poste e se ha tenuto conto delle vostre peculiarità; approfondite con cura cosa ha elaborato per voi e cosa ha condiviso con voi in termini di piano di sviluppo. Se le risposte a queste domande vi sembrano banali o troppo generiche e non vi convincono, lasciate perdere”.