Effetto dei Pir su Piazza Affari. Da gennaio, grazie ai piani individuali di risparmio che investono in azioni e obbligazioni delle Pmi italiane, l’indice Ftse Aim Italia ha vantato un progresso del 23%, contro il +11% circa messo a punto dal Ftse Mib.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta da IR Top , società che monitora, con il suo Osservatorio, le pmi italiane e che è anche partner di Borsa Italiana-LSE Group.
Non solo.
“Nei primi sei mesi del 2017 – ha messo in evidenza durante un convegno sull’Aim, Anna Lambiase, amministratore delegato di IR Top – ‘il controvalore scambiato nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2016 è cresciuto del 155%, trainato dall’impatto dei Pir che ha generato un selettivo afflusso di risorse sui titoli small cap già quotati e che potrà favorire nuove operazioni di ipo e di secondario’.
Del resto il mercato Aim Italia, con 83 società quotate e una capitalizzazione complessiva di 4 miliardi di euro (una raccolta in equity da IPO pari a 1,2 miliardi di euro), è un listino ‘Pir compliant’ che rappresenta il 37% dell’universo investibile in Small Cap.
Il giro d’affari complessivo del mercato Aim Italia nel 2016 è pari a 3,5 miliardi di euro. Le società quotate offrono lavoro a circa 18mila dipendenti, in crescita in media del +22% rispetto al 2015.
Dall’analisi emerge infine un significativo trend di crescita: i ricavi 2016 registrano un incremento medio del 17% rispetto al 2015, mentre l’EBITDA registra una crescita media del 13%. Sono 23 le società che distribuiscono dividendi nel 2017, con un dividend yield medio pari al 2,5%.