L’assoluzione del governatore della Banca centrale francese, Jean-Claude Trichet, da ogni responsabilità nel crollo del Crédit Lyonnais rende ora possibile la sua nomina al vertice della Bce, la Banca centrale europea, che con il suo arrivo sarà destinata, per fortuna, a non essere più la stessa. Trichet ha un’impostazione meno rigida dell’attuale governatore Wim Duisenberg. E ciò non tanto per sue caratteristiche personali, quanto per la tradizione della Banca centrale francese, molto sensibile alle esigenze dell’economia a differenza della scuola monetarista della Bundesbank a cui l’olandese Duisenberg è collegato.
Al momento del lancio poteva essere utile che l’euro fosse affidato a un custode geloso del monetarismo. E infatti Duisenberg ha cercato ossessivamente di contrastare l’inflazione mantenendo alto il costo del denaro. Ma questa linea non ha funzionato. La crescita europea è stata resa difficile, sino a tramutarsi in semi stagnazione (e in Germania in stagnazione). E l’inflazione media europea è calata a fatica, perché la stentata crescita economica ha bloccato lo sviluppo della produttività, quindi i costi e i prezzi sono rimasti molto sostenuti. Solo pochi giorni fa la Bce ha mutato linea, ma lo ha fatto in ritardo, mantenendo un differenziale rispetto al tasso di interesse degli Usa di 0,75 punti. Con il risultato che l’euro alto strangola gli stimoli di ripresa che sono emersi in Europa dopo la fine della guerra in Iraq.
Trichet prenderà le redini della Bce in una situazione molto difficile e vi è da augurarsi che ciò accada presto. Sino a ora è mancata totalmente la collaborazione fra la Bce e la Fed presieduta da Greenspan. La vera innovazione che ci si deve attendere dal nuovo governatore della Bce è quella di un dialogo franco e leale con gli americani per meglio governare la stabilità monetaria mondiale. Tra Francia e Usa c’è una situazione molto tesa, perché alla querelle irachena si sommano le vertenze interne all’Organizzazione mondiale del commercio. L’inaugurazione di una nuova linea di cooperazione monetaria, con un francese alla guida della Bce, potrebbe essere di notevole aiuto alla ricucitura.
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