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Continua l’effetto Trump sul Bitcoin, che ha superato la soglia psicologica di 80mila dollari, spingendosi fino a sfiorare gli 82 mila dollari (81.893 dollari per la precisione) per poi attestarsi a 80.898. Il rally è partito nei giorni scorsi concomitanza con la vittoria di Donal Trump nelle elezioni americane.
Giovedì scorso aveva toccato per la prima volta i 75mila dollari, poi l’ulteriore sprint nel fine settimana. Non solo il prezzo spot, ma anche i premi dei futures si sono impennati. A conferma dell’interesse del mercato per questo strumento, l’open interest relativo ad un prezzo del Bitcoin a quota 90 mila è salito a oltre 2,8 miliardi di dollari sul sito Deribit, il più popolare in cui si scambiano derivati sulle criptovalute.
Che cosa c’è dietro il rally
A dare slancio alle quotazioni, ci sono le dichiarazioni del presidente eletto Donald Trump di trasformare gli Stati Uniti nella “capitale crittografica del pianeta”. Le sue promesse alla comunità delle criptovalute includono il lancio di una riserva nazionale di criptovalute con gli oltre 16 miliardi di dollari in bitcoin che il governo degli Stati Uniti ha accumulato attraverso il sequestro di beni, nonché la riduzione dei tassi di interesse.
Ma dietro l’impennata del bitcoin non c’è solo l’effetto Trump. L’allentamento della politica monetaria, che trova nel prossimo presidente Usa un grande sostenitore, si accompagna tipicamente a un’impennata dei prezzi delle criptovalute, poiché rende più conveniente prendere in prestito denaro. I due fattori, combinati insieme, hanno avuto effetto bomba sul mercato.
L’ascesa del Bitcoin è rafforzata anche dall’anticipazione del prossimo “halving”, previsto per il 2024, un evento che dimezza l’offerta di nuovi Bitcoin e tende storicamente a far aumentare il valore dell’asset per l’effetto scarsità. Inoltre, i fondi indicizzati (Etf) sul Bitcoin, introdotti a gennaio, hanno raccolto 69,28 miliardi di dollari, rappresentando circa il 5% dei Bitcoin in circolazione.
Bitcoin verso $ 100 mila
Parlando dei nuovi record, Gabriel Debach, market analyst di eToro, ha spiegato che:
“La regina dei crypto asset ha aggiunto circa l’86% da inizio anno, aiutato da una robusta domanda degli ETF, dall’effetto halving e da tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Crescita che sta portando Bitcoin a sovraperformare tutti i principali asset (dall’azionario all’oro fino ad ora). Con le quotazioni dello S&P 500 all’ombra del prossimo traguardo dei 6.000 punti, il Bitcoin anticipa Wall Street superando quota $80.000. Sul piano tecnico, l’RSI (Relative Strength Index) segnala un livello di ipercomprato a quota 75,95, ma storicamente questa condizione non ha frenato ulteriori rialzi. Infatti, quando l’RSI ha superato recentemente livelli simili (come a gennaio, ottobre, novembre 2023 e febbraio 2024), si sono osservati rialzi medi di circa il 42% nei successivi 23 giorni medi. Partendo dai $75.000, quindi, potremmo già iniziare a puntare la vista verso i $100.000?”
Nel frattegli investitori del mondo crypto possono brindare un’altra pietra miliare: per la prima volta, l’AUM (Assets Under Management) di IBIT (iShares Bitcoin Trust ETF), uno dei principali ETF su Bitcoin, ha superato quello di IAU (iShares Gold Trust) ETF l’ETF sull’oro. Questo sorpasso rappresenta un segnale importante per i mercati finanziari, dimostrando come Bitcoin stia guadagnando terreno rispetto a un asset tradizionalmente considerato un rifugio sicuro come l’oro. L’oro è considerato da secoli un bene rifugio, una riserva di valore contro l’inflazione e l’instabilità economica. Tuttavia, il recente sorpasso di Bitcoin in termini di AUM suggerisce un cambiamento nelle preferenze di investimento, in particolare tra le nuove generazioni e i tech-savvy.