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Efpa Italia Meeting 2023, il resoconto della due giorni di Firenze

Venerdì 13 ottobre si è conclusa la 14° edizione dell’EFPA Italia Meeting, la due giorni che ha riunito a Firenze i professionisti della consulenza finanziaria per affrontare insieme a qualificati partner del risparmio gestito ed esponenti del mondo accademico i temi di maggiore interesse ed attualità del settore, con un focus particolare sul tema dell’intelligenza artificiale. Più di 800 le presenze accreditate all’evento che ha avuto come titolo “AI: Alternative Intelligence. Ritorno al futuro del consulente finanziario”.

Come sottolineato in avvio dei lavori dal presidente Efpa Italia Marco Deroma  «il mondo della consulenza finanziaria si trova di fronte a un nuovo cambiamento di portata rivoluzionaria. L’intelligenza artificiale e quella generativa ci pongono ogni giorno davanti all’incognita del cambiamento. Efpa Italia, in linea con quella che è la sua mission, guarda a questo cambiamento in maniera propositiva. Le preoccupazioni per l’impatto che queste nuove tecnologie avranno sulla nostra professione, non devono intimorirci, ma al contrario incoraggiarci a puntare sulle competenze uniche che distinguono il ruolo del consulente, enfatizzando l’importanza di continuare ad aggiornarci».

Spazio poi al tema portante del Meeting 2023, ovvero l’intelligenza artificiale nel servizio di consulenza finanziaria, che nel seminario “Un futuro in transizione permanente” è stato trattato anche attraverso l’inedito punto di vista della professoressa Marica Branchesi, ordinario di astrofisica presso il Gran Sasso Science Institute e che durante la due giorni i partner hanno affrontato nei loro workshop da differenti prospettive, analizzandone le implicazioni rispetto ai temi che i professionisti del risparmio affrontano quotidianamente.

Marica Branchesi, ha lanciato ai consulenti finanziari un messaggio ottimista verso il futuro, sottolineando più volte, con riferimento alla sua professione, come «guardando verso l’alto si riesce a comprendere meglio la realtà del quotidiano”. Per porsi in maniera positiva verso le difficoltà che si prospettano è importante saper guardare oltre i problemi con cui ci si confronta quotidianamente e per farlo è altrettanto rilevante, ha evidenziato la Prof.ssa Branchesi, lavorare come squadra.

Ancora fondamentale la capacità di ascolto del consulente

Nel seminario di apertura, condotto da Leopoldo Gasbarro – direttore responsabile di Wall Street Italia, sono intervenuti anche Coleman Kendall, Chief Economist Marshfield Associates e il segretario generale del Censis Giorgio De Rita. L’economista statunitense ha sottolineato come per i professionisti della consulenza finanziaria la riposta migliore all’IA è la capacità di ascolto del cliente, perché per quanto possano essere raffinate e veloci le macchine non sono dotate, e probabilmente non lo saranno nemmeno per i prossimi 50 anni, di intelligenza emotiva. Ecco quindi che questo tipo di approccio permette di dare al cliente una risposta migliore di quella prodotta dall’intelligenza artificiale.

In questa direzione si pone anche il richiamo di Giorgio De Rita alla fiducia di cui continua a godere il settore dei servizi di consulenza finanziaria. E’ responsabilità dei professionisti non tradire l’aspettativa che i risparmiatori, in essere e potenziali ripongono nei consulenti finanziari. «Avete la fiducia degli italiani, spendetela bene» ha chiosato De Rita.

 

Serve una regolamentazione per l’intelligenza artificiale

Nella giornata di giovedì 12 ottobre il tema dell’IA è stato trattato coinvolgendo le istituzioni del settore  – Anasf, OCF, Assoreti  – che nella tavola rotonda “Molte intelligenze, molte opportunità!” si sono confrontate sui rischi e le opportunità che si verranno a creare per la professione del consulente finanziario con la rivoluzione tecnologica in atto. La percezione iniziale, di fatto, era che ci fossero molte incertezze intorno alla questione, principalmente su tre grandi filoni – regolamentazione, etica e affidabilità – meritevoli di trovare risposta.

Da questo dibattito è emerso che l’IA applicata alla consulenza finanziaria non genererà un processo sostitutivo della macchina al CF umano, ma è un processo trasformativo, anche delle competenze richieste agli operatori del settore. In questo senso, il ricambio generazionale unito all’integrazione delle conoscenze portate dalle nuove leve con l’esperienza dei consulenti senior sarà la soluzione per continuare a fornire un servizio di consulenza qualificato.

 

Come la usano i consulenti e investitori

Nella tavola rotonda di venerdì 13 ottobre dal titolo “AI: evidenze e prospettive per la consulenza finanziaria”, i risultati della ricerca illustrati da Nicola Ronchetti, founder & Ceo di Finer Finance Explorer, hanno evidenziato come l’utilizzo dell’IA da parte dei professionisti del risparmio gestito sia oggi ancora agli albori, a causa di una scarsa conoscenza dello strumento. Tra le motivazioni di questo scarso ricorso all’intelligenza artificiale, anche la considerazione ampiamente diffusa che la consulenza finanziaria debba basarsi unicamente su interazioni personali: a dirlo è il 71% degli intervistati, trovando larga condivisione anche tra gli investitori (69%). Il timore dei professionisti è che con l’avvento dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie, la spersonalizzazione e l’omologazione dell’offerta potrebbero rendere la consulenza personale un lusso per pochi.

Al tempo stesso la ricerca ha portato alla luce la percezione da entrambe le parti, professionisti e risparmiatori, che l’impatto dell’IA sulla relazione consulente -cliente è ormai solo questione di tempo, massimo entro 5-10 anni; per i professionisti top e investitori under 30 ancora meno, entro i prossimi 3 anni. Allo stesso modo, tra i professionisti c’è la percezione diffusa che la rivoluzione portata dall’IA consentirà grandi vantaggi competitivi, soprattutto per la gestione proattiva del cliente, a coloro che la sapranno adottare velocemente.

Focus sul comitato scientifico

I cambiamenti introdotti dall’evoluzione tecnologica impone ai professionisti della consulenza finanziaria di mettersi in gioco per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e competenze. Questo tema è stato posto al centro della tavola rotonda “Competenze per competere: un investimento sicuro”, in apertura del secondo giorno del Meeting, che ha visto protagonisti i componenti del comitato scientifico di Efpa Italia (i Proff. Ruggero Bertelli, Claudio Cacciamani, Emanuele Maria Carluccio, Fabrizio Crespi, Debora Damiani, Massimiliano Marzo, Paolo Turati).
Nel nuovo scenario digitale il supporto professionale del consulente finanziario non viene meno, ma anzi assume ancora maggiore rilevanza per indirizzare le decisioni finanziarie dei risparmiatori.

Il professionista deve lavorare sia sull’aspetto tecnico sia sua quello umano; empatia e competenze sono due sfere con le quali il consulente deve avere piena dimestichezza: due condizioni necessarie e non sufficienti se prese singolarmente.