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Efpa Italia Meeting, l’importanza dei fondamentali nella seconda giornata

È stata l’edizione dei record quella del 2024 per l’Efpa Italia Meeting. Oltre 900 consulenti finanziari e professionisti del risparmio hanno partecipato alla due giorni di Firenze dedicata al tema della finanza comportamentale, uno dei pilastri della professione per il mondo dei consulenti.

Dopo il successo di ieri, nel corso della seconda giornata di lavoro al Teatro del maggio musicale fiorentino la sessione iniziale ha avuto come ospite l’ex ministro Enrico Giovannini che ha espresso la sua visione sul futuro dell’economia.

Un futuro che non deve più concentrarsi solo sulla crescita del Pil ma deve includere una maggiore considerazione sui temi della sostenibilità, sia ambientale che sociale. La sostenibilità rimane cruciale per il mondo della finanza che deve accompagnare le imprese in questa trasformazione.

Gli interventi delle case di investimento

Nel corso della mattinata si sono susseguiti i workshop delle case di investimento. Ha aperto “Razionalità e Ragionevolezza” con Riccardo Moroni di Flossbach Von Storch. Una sessione incentrata sul ruolo cruciale del consulente finanziario nel creare strategie di investimento “robuste” rispetto ai momenti turbolenti dei mercati che disorientano i clienti. Come? Puntando sulla ragionevolezza, intesa come capacità di prendere decisioni equilibrate e sostenibili a lungo termine.

Nella complessa fase di instabilità globale e incertezza politica che stiamo vivendo si assiste anche a un evidente scollamento del percepito degli investitori dalla realtà dei mercati finanziari, che impedisce loro di approfittare delle occasioni che si presentano. Ne hanno parlato Andrea Delitala e Christian Coletto di Pictet AM nell’intervento “Realtà o percezione? Semplice evoluzione”. La soluzione, solo in apparenza scontata, è quella di riportare l’investitore verso una sana fiducia nell’investimento di lungo termine.

È stato Emanuele Negro di Goldman Sachs AM a chiudere la serie dei workshop con “Change: prepararsi al cambiamento” sulle sei dinamiche destinate a plasmare le economie mondiali nel prossimo decennio, e oltre. Transizione climatica, livelli elevati di debito, invecchiamento demografico, nuova finanza, frammentazione globale e sviluppo tecnologico sono riassunte proprio nell’acronimo “change”.

La ricerca di Finer sulla finanza comportamentale

Nella sessione “Finanza comportamentale: dalla teoria alla pratica” Nicola Ronchetti – founder & ceo di Finer  ha presentato gli esiti di una indagine che ha coinvolto un campione rappresentativo di 5.390 tra consulenti e professionisti bancari, sia certificati che non, e più di 9 mila clienti, per indagare il livello di conoscenza e applicazione dei principi della finanza comportamentale.

Dai risultati emersi, il 66% dei professionisti intervistati dice di conoscere i principi della finanza comportamentale (il 79% dei professionisti in possesso di certificazione Efpa), ma poi solo il 34% li applica concretamente. Tra i clienti, invece, il livello di conoscenza è molto basso (17%). I professionisti poi hanno dichiarato di ricorrere alla finanza comportamentale specialmente nella relazione con il cliente e molto meno nella costruzione del portafoglio. Segno, dunque, che c’è ampio potenziale di crescita da questo punto di vista.

Commentando le conclusioni emerse dalla ricerca di Finer, Enrico Maria Cervellati, ceo di EMC3 Solution si è interrogato sulle diverse strade da percorrere per aumentare tra i professionisti la percezione del valore aggiunto portato dalla finanza comportamentale nella relazione con il cliente, prendendo in considerazione le differenze del mercato italiano rispetto ai più recenti studi internazionali.
«La maggior parte dei consulenti italiani si ferma all’insegnamento teorico, mentre occorre insistere sul lato pratico per la messa a terra delle tecniche della behavioral finance», ha sottolineato Cervellati evidenziando poi come per un rapporto più proficuo con i clienti, i professionisti del risparmio sono sempre più chiamati ad evolversi in veri e propri coach comportamentali, soprattutto oggi alla luce delle sfide dell’intelligenza artificiale.

Le nuove certificazioni Efpa

Il presidente di Efpa Europe Emanuele Maria Carluccio ha poi illustrato l’evoluzione del sistema di certificazione Efpa, con la nuova struttura dell’esame EFP per “blocchi” di qualifiche monotematiche e le nuove certificazioni specialistiche in materia di Intelligenza Artificiale, Previdenza, Finanza Comportamentale, Investimenti alternativi e il livello ESG Expert, richiamando i valori della formazione qualificata e permanente, incentivando tutto coloro che hanno già intrapreso il percorso formativo Efpa e chi si accinge a farlo.

Successivamente il prof. Paolo Legrenzi ha portato un contributo di valore sulla teoria del WYSIATI che ha ispirato questa edizione dell’Efpa Italia Meeting, ha ribadito l’importanza di farsi portatori di educazione finanziaria attraverso il meccanismo della fiducia.

L’importanza dei fondamentali per la professione

A porre il sigillo alla 15a edizione di Efpa Italia Meeting un video emozionale che ha raccontato un aspetto della mentalità vincente del leggendario giocatore di basket Kobe Bryant: l’importanza dei “fondamentali”.

E nei suoi saluti finali il vicepresidente di Efpa Italia Nicola Ardente ha voluto ricordare la frase di Bryan “non mi annoio mai con i fondamentali” a sottolineare come la padronanza della materia è cruciale nello sport così come nella consulenza finanziaria.
“Allenare” i fondamentali non è sempre facile, ma è essenziale e richiede dedizione, umiltà e disciplina. Allo stesso modo, per i professionisti del risparmio l’attenzione alle “basi” rappresenta il primo passo verso l’eccellenza. L’apprendimento continuo, la costanza, l’applicazione, l’aggiornamento sono e rimarranno sempre le chiavi del successo.